Sciopero Generale: a fianco dei lavoratori in lotta

A fronte delle politiche padronali e governative di continua erosione delle garanzie e dei diritti dei lavoratori e per rilanciare attraverso la lotta programmi di miglioramento delle condizioni lavorative generali sono state indette due giornate di sciopero generale da diverse strutture sindacali. Riportiamo la piattaforma comune dell’indizione dello sciopero generale del 27 ottobre 2017:
 
CHIAMIAMO ALLA LOTTA PER:
– Aumentare i salari e l’occupazione con investimenti pubblici e riducendo l’orario di lavoro
– Reddito garantito per disoccupati e pensionati
– Abolizione del Job-Act e ripristino dell’art. 18
– La pensione a 60 anni o 35 di contribuzione e l’adeguamento al costo
della vita
– Uguaglianza per i migranti per impedire riduzione dei salari e peggiori condizioni di lavoro anche per noi.
– Il diritto universale e pubblico alla salute, all’abitare, alla scuola, alla
mobilità
– Ristabilire la democrazia nelle aziende rigettando l’accordo truffa del
gennaio 2014 sulla rappresentanza
– Garantire a tutti il diritto di sciopero che, già limitato con norme e
sentenze, si vuole impedire alle organizzazioni di base conflittuali.
– Fermare le guerre e le spese militari
 

Vogliamo mettere in evidenza come forte è il legame fra la condizione lavorativa e del proletariato e la necessità di una mobilitazione contro la guerra imperialista e pensiamo che sia fondamentale sostenere attivamente le mobilitazioni e le iniziative che provengono dal mondo del lavoro.

Questo è il volantino che distribuiremo:
A FIANCO DEI LAVORATORI IN LOTTA
PER UN OPPOSIZIONE ALLA GUERRA IMPERIALISTA

La guerra è la manifestazione più acuta della crisi del sistema capitalistico. La guerra è la soluzione ultima di quello scontro imperialistico che normalmente avviene sul terreno commerciale e finanziario. E il proletariato, ovunque esso sia, è il vero perdente.
Guerra imperialista che direttamente implica l’adesione al progetto di un nuovo colonialismo e ad una nuova spartizione del mondo, per la conquista di nuovi mercati, il saccheggio di risorse energetiche e l’ imposizione dell’ordine capitalistico; il che si traduce per milioni di persone in distruzione, miseria sociale e devastazione ambientale.
L’Italia è in prima fila, come parte integrante sia dell’ Unione Europea che della NATO, nella partecipazione a ben 29 missioni in 20 paesi, con una spesa militare complessiva stanziata per il 2017 di oltre 23 miliardi di Euro. Il paragone con i finanziamenti a sanità e istruzione rendono manifeste le conseguenze negative che la guerra impone sul piano sociale ed economico nel nostro paese. Questa guerra permanente genera enormi profitti per l’industria bellica. L’esportazione di armi e sistemi di sicurezza è aumentata di 6 volte dall’arrivo al governo del Partito Democratico di Renzi ed è continuata con l’attuale governo Gentiloni.
E’ chiaro quindi come le guerre causino miseria e morte per i proletari che vivono in quei paesi direttamente occupati, aggrediti e bombardati, ma peggiori altresì le condizioni di vita e di lavoro di quelli che vivono nei paesi aggressori.
Le iniziative di contrasto alle politiche militari si collegano perciò direttamente alle lotte per i bisogni concreti della popolazione: dal lavoro alla casa, alla salute. Queste lotte aprono spazi per un fronte comune di mobilitazione contro il razzismo e lo sfruttamento. Siamo perciò fianco a fianco con tutti quei lavoratori che hanno deciso di SCIOPERARE contro le politiche padronali e governative nelle giornate del 27 ottobre e del 10 novembre.
Sul nostro territorio diventa sempre più visibile l’ingerenza delle politiche e delle pratiche militariste. All’interno delle scuole, dalle materne alle università, il sistema formativo è sempre più invaso dalle logiche di guerra e dagli interessi politico-militari anche attraverso l’alternanza scuola-lavoro. Con l’operazione “Strade sicure” è continua la presenza di camionette e militari nei nostri quartieri utilizzati anche nel nome dell’ “emergenza securitaria”. Ma la vera emergenza ci sembra essere i 1200 morti sul lavoro solo per l’anno in corso.
Sul territorio nazionale, retroterra della guerra imperialista, sono decine le basi militari sotto il comando NATO ed Usa. Una di queste è la base NATO di Ghedi (vicino a Brescia) dove sono presenti ordigni nucleari utilizzabili dagli aerei presenti nella base. Base militare che è stato luogo di partenza dei Tornado che hanno partecipato a tutte le missioni di guerra che hanno visto l’Italia partecipe: dalla guerra contro la Jugoslavia a quella del Golfo fino alla Libia. Contro la presenza della base e di tutte le sue armi il FORUM CONTRO LA GUERRA organizza per sabato 20 gennaio 2018 un presidio alla base di Ghedi in concomitanza con il 27esimo anniversario dell’inizio della Guerra del Golfo che per la coalizione a guida USA fu l’inizio della “guerra infinita”.
Appoggiamo, solidarizziamo e rilanciamo le lotte e le iniziative dei vari movimenti di opposizione e resistenza alla guerra e alle politiche militari sia fuori che dentro l’Italia. Partecipiamo al FORUM CONTRO LA GUERRA una rete composta da diverse realtà che sui propri territori vuole sviluppare iniziative concrete di informazione e lotta per dire “Basta guerre – comunque le si chiamino”.

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