18 dicembre: inizio “Processo Statale”

Pubblichiamo e diamo diffusione allo scritto di Lollo e Simo che informa sull’apertura del processo, che inizierà Giovedi 18 dicembre, nei loro confronti per i fatti della Statale di Milano del febbraio 2013.

 

A quasi due anni dalla presunta rissa alla festa alla Statale di Milano, e a un anno e mezzo dagli arresti ha inizio il processo!
Non ci dilungheremo qui sugli aspetti scontati che hanno a che fare con un processo, né sul prosieguo della vicenda dal punto di vista politico e giudiziario. Ciò che ci interessa ora è informare, seppur brevemente. Dal giorno dei nostri arresti, come molti ricorderanno, è iniziata una diffamante e menzognera campagna mediatica contro le nostre identità politiche e che mirava a descriverci come violenti e rissaioli. Come sempre accade in queste circostanze, la campagna a livello mediatico non ha trovato ostacoli, tralasciando anche le palesi falsità, le anomalie, le contraddizioni e le accuse a mezzo stampa già impacchettate. Soprattutto ha omesso del tutto di ricordare un fatto importantissimo per l’inchiesta: la ritrattazione, dopo un mese di carcerazione preventiva, del principale testimone d’accusa che si rimangia le pesanti, dettagliate e specifiche accuse fatte nei mesi precedenti.

 

Tutto ciò ha contribuito, anche a causa dell’accanimento della procura, alla nostra carcerazione: da San Vittore a quattro mesi di domiciliari sempre con totale divieto d’incontro, poi firme per ben tre volte alla settimana, che perdurano ancora oggi . Ricordiamo che l’inchiesta parte con ventidue indagati, due arrestati e venti ignoti rimasti tali con nostro sommo piacere.
Abbiamo deciso immediatamente di andare a processo con rito ordinario e l’abbiamo fatto palesemente, rendendone partecipi tutti nonostante alcune rare voci circolate fuori che sembravano descriverci come tentennanti di fronte all’idea del rito abbreviato o, ancora peggio, del patteggiamento.
Successivamente, poco tempo fa, abbiamo richiesto il rito immediato, per saltare i tecnicismi della fase preliminare!
A pochi giorni dall’inizio del processo, viene notificata dalla “parte offesa” anche una richiesta di risarcimento danni superiore ai 100 mila euro.
Noi ribadiamo la piena volontà di voler affrontare questo processo in continuità con l’impostazione e le scelte precedenti, consapevoli delle difficoltà oggettive che un processo “particolare” come questo ha e può presentare!

 

Giovedì 18 dicembre alle ore 9:30 presso l’ottava sezione penale del tribunale di Milano si terrà la prima udienza. Piano 3° aula 8

 

Lollo e Simo

 

 

Pubblicato in Generale, Repressione | Commenti disabilitati su 18 dicembre: inizio “Processo Statale”

20/12/2014 Cena Fronte Palestina

SABATO 20 DICEMBRE dalle ore 20,30 alla Panetteria Occupata

cena_fronte_palestina_20dicembreIl FRONTE PALESTINA organizza una CENA di autofinanziamento e presentazione della “Campagna in supporto alle lotte dei prigionieri palestinesi”

 

 

 

 

Info e prenotazioni: 3384922463
coordinamento.palestina.milano@gmail.com

Pubblicato in Generale, Internazionalismo | Commenti disabilitati su 20/12/2014 Cena Fronte Palestina

LA CASA E’ UN DIRITTO

pubblichiamo il testo del volantino distribuito oggi Sabato 6 dicembre al Mercato di Via Valvassore Peroni dal “Comitato di lotta per la casa Lambrate”

LA CASA E’ UN DIRITTO

LA GUERRA TRA POVERI, CON LA QUALE SI METTONO IN CONTRAPPOSIZIONE I DIRITTI DEGLI “ITALIANI” E QUELLI DEGLI “IMMIGRATI”, FA SOLTANTO IL GIOCO DI PADRONI, PALAZZINARI E SPECULATORI!

Soltanto nella città di Milano, ci sono attualmente più di 80 000 alloggi di edilizia privata vuoti, ai quali si aggiungono 8000 case di gestione dell’Aler e 3000 del Comune, anch’esse vuote e senza un assegnatario, nonostante le richieste per le case popolari siano sempre più in aumento.

Sono numeri che fanno impressione, e, nonostante questo, c’è chi ancora si azzarda a dire che il problema sono gli immigrati, a cui vengono date le case, mentre le famiglie italiane, sul lastrico, vengono sfrattate e lasciate in mezzo alla strada. Lega Nord, fascisti di ogni risma, (come Casa Pound, presente in questo mercato proprio sabato scorso), e perfino L’Aler, cercano di far passare dentro ai quartieri popolari questa contrapposizione, utile solo a creare spaccature e conflitti tra gli abitanti.

LA STRATEGIA E’ CHIARA: NEI QUARTIERI DOVE FAMIGLIE ITALIANE E IMMIGRATE SI UNISCONO E SI ORGANIZZANO ASSIEME, NEI COMITATI, E’ POSSIBILE RESISTERE AGLI SFRATTI, OCCUPARE LE CASE VUOTE, E, IN CASO DI SGOMBERO, RISPONDERE TUTTI INSIEME PER DIFENDERE IL NOSTRO DIRITTO AD AVERE UN TETTO SULLA TESTA, come è successo in molti quartieri di Milano nelle ultime 3 settimane.

C’è poi da dire che, in questo contesto di crisi, gli immigrati sono sicuramente la parte più debole di questa società, i primi ad essere assunti in nero, sfruttati nelle cooperative per paghe da 3 euro/l’ora, licenziati dai posti di lavoro e, quindi sfrattati dalle case in cui vivono. Esattamente quello che succede alle famiglie italiane, che forse hanno qualche garanzia in più, ma per le quali non mancano licenziamenti, lavori precari o disoccupazione, soprattutto per i più giovani.

QUINDI, CON QUESTA SITUAZIONE SOCIALE DEVASTANTE, IL PROBLEMA NON SONO GLI IMMIGRATI CHE ABITANO NEL NOSTRO STESSO PALAZZO, MA COLORO CHE CI VOGLIONO DIVIDERE PER CONTINUARE A FARE AFFARI SOPRA LE NOSTRE TESTE!

L’azienda Aler ad esempio, sta per vendere sul mercato 12000 alloggi di sua gestione. E famiglie italiane, in alcuni casi, si sono sentite rispondere che non avranno la casa perché sopravanzate in graduatoria da famiglie straniere … Se è facile cascare nel tranello, è altrettanto facile vedere, dati alla mano, chi siano i responsabili delle attuali politiche abitative, che si abbattono in misura eguale sia su italiani che sugli stranieri.

A Milano, in queste settimane il movimento di lotta per la casa si è rafforzato, soprattutto in quei quartieri popolari dove ci sono stati sgomberi, minacciati o eseguiti; in ogni quartiere (San Siro, Corvetto, Giambellino, Ponte Lambro) si sono fatte colazioni anti-sgomberi, cortei e fiaccolate di abitanti solidali, dando una prospettiva concreta ad un problema che è di tutti. Il 13 dicembre, all’interno del corteo per ricordare la strage fascista di piazza Fontana, ci sarà anche lo spezzone dei comitati di lotta per la casa. Parliamone e organizziamoci insieme!

TUTTI I SABATI AL MERCATO DI VIA VALVASSORI PERONI angolo VIA PASCAL

TUTTI I VENERDI’ alle 19:30 presso la PANETTERIA OCCUPATA (via Conte Rosso 20)

Comitato di lotta per la casa Lambrate – casextutti@libero.it

Pubblicato in Casa e territorio, Generale | Commenti disabilitati su LA CASA E’ UN DIRITTO

CON L’UCRAINA ANTIFASCISTA

GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014 DALLE ORE 21,00

incontro_ucraina_4dic2014IMMAGINI E TESTIMONIANZE DAL FRONTE UCRAINO

INCONTRO CON I REPORTER ANDREA SCERESINI E LORENZO GIROFFI DI RITORNO DALLE REPUBBLICHE POPOLARI DEL DONBASS E DALL’UCRAINA

UN OCCASIONE PER APPROFONDIRE E PER COMPRENDERE IL CONFLITTO IN ATTO SUL TERRITORIO DELL’UCRAINA E PER DOTARSI DI STRUMENTI UTILI PER RAFFORZARE UN PONTE CON LA RESISTENZA ANTIFASCISTA

Pubblicato in Generale, Internazionalismo | Commenti disabilitati su CON L’UCRAINA ANTIFASCISTA

CENA DI AUTOFINANZIAMENTO DEL COMITATO DI LOTTA PER LA CASA DI LAMBRATE

SABATO 29 NOVEMBRE 2014 DALLE ORE 20,00

CENA DI AUTOFINANZIAMENTO DEL COMITATO DI LOTTA PER LA CASA DI LAMBRATE

cena_casa_29novembre

Pubblicato in Casa e territorio, Generale | Commenti disabilitati su CENA DI AUTOFINANZIAMENTO DEL COMITATO DI LOTTA PER LA CASA DI LAMBRATE

APERICENA benefit per OLGa

APERICENA benefit per OLGa in Panetteria Occupata

VENERDI’ 28 NOVEMBRE dalle 18.30

281114_benefitOlgaDa più di 8 anni l’opuscolo di OLGa arriva puntuale ogni mese in centinaia di celle in tutta Italia (e non solo). Si tratta di un contributo alla lotta contro il carcere, un piccolo ma importante contributo all’abbattimento di quel muro di cinta che vuole una netta separazione fra chi è fuori e chi è dentro. Soprattutto in questi ultimi anni, nei quali la repressione contro le lotte e contro chi cerca di sopravvivere all’immiserimento creato dal capitalismo si è fatta più forte, è importante che ci sia un mezzo indipendente dalle logiche di partito e di bottega, che sia capace di creare relazioni non solo dentro-fuori ma anche tra gli stessi detenuti e detenute.
Con l’intento di raccogliere i fondi necessari alla stampa ed alla divulgazione dell’opuscolo e altro materiale interessante a sviluppare un dibattito nel e sul carcere, e di creare un momento di convivialità, vi invitiamo a partecipare numerosi alla serata.

È Ora di Liberarsi dalle Galere (OLGa)
olga2005@autistici.org – http://www.autprol.org/olga/

Pubblicato in Generale, Repressione | Commenti disabilitati su APERICENA benefit per OLGa

SE È UNA GUERRA TRA POVERI, FERMIAMOLA!

Socializziamo il testo del Coll.Ri.Belle scritto per essere distribuito nel quartiere di Lambrate.

Non è bastato vedere poco meno di un mese fa Piazza Duomo riempita da gruppi neofascisti che inneggiavano cori xenofobi e urlavano slogan che incitavano alla cacciata degli immigrati.
Non è bastato vedere bambini in passeggino, poco più che neonati, che, ignari, tenevano in mano palloncini con scritto “stop all’invasione”. Bambini che condividono il loro tempo e i loro spazi di gioco con quegli stessi bambini che qualcuno vorrebbe cacciare via e che per loro sono invece preziosi compagni di vita.
Non è bastato vedere le immagini di quanto è successo a Roma nel quartiere
Tor Sapienza, dove al grido di “bruciamoli tutti” è stato attaccato il Centro di
accoglienza per rifugiati dove erano ospitati per la maggioranza minori fuggiti da
guerre e miseria. Quei minori sono figli anche nostri.
Non bastano le campagne di disinformazione che dipingono gli occupanti come
criminali da cacciare. E le famiglie che vengono sfrattate, come è accaduto in questi
giorni al Giambellino e in Corvetto, perché non hanno più i soldi per pagare
un affitto, sono anche loro criminali? Quando non si ha un tetto, dove si deve
andare?
Non basta neppure la competizione che è stata creata nel mondo del lavoro, tra
garantiti e non, tra vecchi e giovani, tra pensionati e lavoratori.
Cosa deve succedere ancora?
Questa contrapposizione estenuante e continua è funzionale solo a chi vorrebbe
imporre logiche molto distanti dalle nostre; serve a chi si prepara a riorganizzare
una destra che fonda la sua politica sulla discriminazione, sull’esclusione e
sul razzismo; e serve a chi strumentalizza l’esasperazione reale che viviamo per distrarre gli animi e nel frattempo cancellare ogni diritto conquistato con dure lotte.
Oggi nel nostro quartiere, Lambrate, sta montando una campagna
di odio verso la comunità Rom, responsabile di aver creato un clima di terrore e insicurezza. Non lasciamo che questa rabbia, che nasce dal senso di ingiustizia sociale che viviamo, dalla disoccupazione e dal degrado delle periferie si trasformi in
degrado morale.
Possiamo fare altro con le nostre intelligenze e con i nostri cuori. Non saranno le telecamere a rendere tranquilli i nostri sonni, non sarà l’attacco al capro espiatorio di turno a rendere dignitose le nostre vite e non sarà il politicante di turno, che
cerca solo spazio mediatico, a trovare soluzioni di convivenza e inclusione.
Non lasciamo che siano altri a decidere chi sono i nostri nemici:
sono la precarietà, la disoccupazione, la devastazione dell’ambiente, l’ingordigia del profitto, a toglierci il sonno e la sicurezza.
Gli stati e i padroni pensano di risolvere la loro crisi invadendo territori e organizzando nuove guerre, come sta accadendo in Ucraina, depredando così le nostre vite e le nostre risorse.
Vogliono che ci facciamo la guerra tra noi e, allora, se è una guerra tra poveri, fermiamola!

Collettivo Ribelle

volantino coll.ri.belle 21/11/2014

 

Pubblicato in Donne, Generale | Commenti disabilitati su SE È UNA GUERRA TRA POVERI, FERMIAMOLA!

Venerdi 3 ottobre: cena di solidarietà

VENERDI 3 OTTOBRE DALLE ORE 20,30 ALLA PANETTERIA OCCUPATA

CENA DI AUTOFINANZIAMENTO PER IL PROCESSO AI SOLIDALI CON GLI IMMIGRATI DEL MERCATO DI VIA VALVASSORI PERONI

Cena_MERCATO_3_10_2014

Pubblicato in Generale, Repressione | Commenti disabilitati su Venerdi 3 ottobre: cena di solidarietà

Sabato 13 settembre: Cena benefit per OLGA

SABATO 13 SETTEMBRE 2014 dalle ORE 20.30
da circa 8 anni l’opuscolo di OLGa arriva puntuale ogni mese in centinaia di celle in tutta Italia (e non solo).
Si tratta di un contributo alla lotta contro il carcere, un piccolo ma importante contributo all’abbattimento di quel muro di cinta che vuole una netta separazione fra chi è fuori e chi è dentro.
Soprattutto in questi ultimi anni nei quali la repressione contro le lotte e contro chi cerca di sopravvivere all’immiserimento creato dal capitalismo si è fatta più forte, è importante che ci sia un mezzo indipendente dalle logiche di partito e di bottega, che sia capace di creare relazioni non solo dentro-fuori ma anche tra gli stessi detenuti e detenute.
Con l’intento di raccogliere i fondi necessari alla stampa ed alla divulgazione dell’opuscolo e di altro materiale interessante a sviluppare un dibattito nel e sul carcere, e di creare un momento di convivialità,

invitiamo a partecipare numerosi alla
CENA BENEFIT alla Panetteria Occupata

OLGA – È Ora di Liberarsi dalle Galere!

Pubblicato in Generale, Repressione | Commenti disabilitati su Sabato 13 settembre: Cena benefit per OLGA

Iniziativa sostegno operai Dielle

Invito ad aperitivo di sostegno economico
e di discussione con gli operai Dielle
Domenica 27 Luglio alla Panetteria Occupata dalle h.18:30
locandina sostegno dielle luglio2014

Alla Dielle di Cassina de’ Pecchi, fabbrica di riciclo di materiale plastico, è in corso una dura lotta da più di 2 mesi. Ne sono protagonisti circa 60 operai provenienti dall’Africa, da paesi arabi, dalla Romania e dall’Italia, iscritti al S.I. Cobas.
Invitandovi a sostenere questa lotta con la vostra presenza al presidio e con vostro sostegno economico, vorremo condividere con tutti/e alcune considerazioni che hanno reso questa esperienza particolarmente significativa sia per gli operai stessi che per i solidali radunati intorno a loro:

1)La multiformità della lotta;
Oltre aver scioperato per 2 mesi, gli operai hanno fatto picchetti davanti ai cancelli dell’azienda, hanno costruito un presidio permanente, hanno parlato con gli operai portati per sostituirli riuscendo spesso a convincerli di unirsi o andarsene, hanno cercato di tener informati chi transitava di lì con striscioni e volantini guadagnandosi spesso la loro solidarietà. Queste iniziative hanno permesso unione e adesione pressoché totale fino ad oggi.
2)Una lotta costante;
Dopo la prima settimana di sciopero è stato costruito un presidio permanente che è diventato da subito il punto di riferimento della lotta in quanto luogo d’incontro fisico tra gli operai stessi e altri operai, solidali e compagni che hanno potuto scambiare opinioni ed esperienze. Un punto di socialità capace di unire nella lotta persone provenienti da paesi diversi anche nei momenti più difficili.
3) Chi conduce la lotta, decide anche;
Quasi subito si è messo in moto un processo di costante valutazione dei rapporti di forza da parte degli operai stessi; la continua evoluzione dei rapporti di forza sul campo, riassunta dallo slogan degli operai “polizia sì, sciopero no; polizia no, sciopero sì”, ha dato a questa lotta la capacità di colpire e di bloccare la produzione nei momenti più sensibili. Questa analisi assieme a iniziative fantasiose e diversivi per complicare il lavoro delle forze dell’ “ordine”, hanno permesso fino ad oggi che la lotta si protraesse a lungo senza finire in un vicolo cieco.
4) Le maschere cadono;
E’ stata l’insistenza di tutti gli operai a continuare la lotta con le modalità sopra esposte, per ottenere un accordo migliorativo rispetto alle condizioni di lavoro precedenti, ad aver costretto la questura di Milano a gettare la maschera e sgomberare il presidio. Mentre a parole si presenta come “istituzione equidistante” tra le parti, nei fatti si è dimostrata in più occasioni come l’alleato più prezioso del padrone della Dielle.
Per queste ragioni pensiamo che sia importante continuare a dare un nostro sostegno fisico al presidio, ristabilitosi Venerdì 18, dopo l’interruzione dello sciopero da parte degli operai, e un contributo economico alla Cassa di Resistenza degli Operai.

Panetteria Occupata, via Conte Rosso 20, Lambrate – Milano

Il presidio degli operai Dielle sia trova in via Galileo Galilei a Cassina de’ Pecchi (MI).

CRONOLOGIA (aggiornata al 18 luglio):

18 Maggio 2014: inizia lo sciopero dei lavoratori della DIELLE una ditta di riciclaggio di materie plastiche con sede a Cassina De Pecchi, con l’obiettivo di vedere applicato il contratto nazionale, quindi la richiesta di aumento salariale (rispetto ai 700 euro al mese per 150 ore al mese) e il rispetto delle misure di sicurezza.

24 Maggio: dopo la prima settimana di sciopero fuori dai cancelli il padrone della ditta dichiara di non voler accettare nessuna trattativa e minaccia di licenziare 15 lavoratori. Si intensifica il blocco dei camion che trasportano la plastica e dei crumiri e si decide di allestire un presidio permanente fuori dai cancelli.

29 Maggio: si tiene il primo tavolo di trattativa in Prefettura. La ditta inizialmente dichiara che è possibile trattare la paga base dei lavoratori e chiede di riaggiornarsi alla settimana successiva. Questo sarà solo il primo dei rinvii richiesti dall’azienda con il solo scopo di illudere i lavoratori e di allungare i tempi della trattativa. Nel frattempo durante la settimana i lavoratori in presidio permanente registrano in più occasioni minacce durante la notte da parte di “loschi individui”. Questo non scoraggia gli scioperanti e si continua la Lotta.

5 Giugno: durante il secondo tavolo in Prefettura l’azienda dichiara che intende licenziare addirittura 25 lavoratori. Questa posizione è inaccettabile: lo sciopero e il blocco dei camion continuano fino a che non verranno reintegrati tutti. Nel video, nel comunicato e nell’intervista vengono spiegate le ragioni dello sciopero:

15 Giugno: la Eco Servizi una nuova cooperativa, subentra alla Fast Service nell’appalto dell’azienda. La Eco Servizi è molto vicina alla DIELLE: il presidente della cooperativa è il cugino del proprietario della DIELLE.

25 Giugno: La questura prova a forzare il blocco con l’uso della celere, ma la determinazione dei lavoratori e dei molti solidali accorsi a supporto della lotta fa desistere la polizia e il blocco continua. Nel frattempo si moltiplicano le iniziative di solidarietà a sostegno della Cassa di Resistenza da parte delle realtà organizzate di Milano e Hinterland. Proseguono anche i presidi informativi a Pioltello e comuni limitrofi dove abitano la maggior parte dei lavoratori.

26 Giugno: il protrarsi dello sciopero fa si che venga convocato d’urgenza un altro tavolo in Prefettura. La DIELLE rinuncia agli esuberi e propone una cassa integrazione a rotazione spalmata su due anni. L’azienda dichiara infatti di aver perso 700mila euro a causa dello sciopero e del blocco della produzione. Si parla anche di un aumento salariale ma si esclude di applicare il contratto nazionale. Questa apertura dopo 40 giorni di lotta si rivelerà l’ennesima presa in giro.

29 Giugno: viene siglato un pre-accordo in Prefettura che prevede il riaffidamento dell’appalto alla Fast Service che verrà acquisita dalla Eco Servizi.

10 Luglio: in Prefettura le parti dichiarano di voler raggiungere un accordo sulla base delle condizioni decise il 26 Giugno.

11 Luglio: Stefano Malafina, presidente della Eco Servizi, richiede un incontro urgente ai sindacati per siglare l’accordo, ma muore in un incidente automobilistico durante il tragitto.

12 Luglio: il cugino della vittima, che verrà nominato nuovo presidente, chiede il rispetto del lutto, lo slittamento della trattativa al 22 Luglio e la sospensione del blocco del crumiraggio.

14 Luglio: nonostante i lavoratori abbiano accettato la tregua e il rinvio della trattativa con un’azione a sorpresa la questura di Milano sgombera con un ingente schieramento di celerini e Digos il presidio. Gran parte del materiale viene sequestrato e vengono fatti entrare a lavorare 30 nuovi crumiri.

18 Luglio: gli operai decidono di interrompere lo sciopero e ripresentarsi al lavoro dal momento che nessuno di loro risulta essere stato licenziato. Tutti i 55 operai entrano nel piazzale dell’azienda e attendono disposizioni dalla proprietà. Il proprietario della DIELLE Di Cataldo reagisce minacciando gli operai e chiama la polizia. Otto camionette arrivano dopo 2 ore e, dopo aver identificato gli operai, li scortano fuori dalla ditta. La DIELLE sostiene di aver recesso l’appalto dalla Fast Service già dal 5 Giugno e quindi di non aver alcun vincolo verso gli operai della cooperativa nonostante il 26 giugno in prefettura essa risultasse ancora come controparte.

Pubblicato in Generale, Lavoro | Commenti disabilitati su Iniziativa sostegno operai Dielle