SE È UNA GUERRA TRA POVERI, FERMIAMOLA!

Socializziamo il testo del Coll.Ri.Belle scritto per essere distribuito nel quartiere di Lambrate.

Non è bastato vedere poco meno di un mese fa Piazza Duomo riempita da gruppi neofascisti che inneggiavano cori xenofobi e urlavano slogan che incitavano alla cacciata degli immigrati.
Non è bastato vedere bambini in passeggino, poco più che neonati, che, ignari, tenevano in mano palloncini con scritto “stop all’invasione”. Bambini che condividono il loro tempo e i loro spazi di gioco con quegli stessi bambini che qualcuno vorrebbe cacciare via e che per loro sono invece preziosi compagni di vita.
Non è bastato vedere le immagini di quanto è successo a Roma nel quartiere
Tor Sapienza, dove al grido di “bruciamoli tutti” è stato attaccato il Centro di
accoglienza per rifugiati dove erano ospitati per la maggioranza minori fuggiti da
guerre e miseria. Quei minori sono figli anche nostri.
Non bastano le campagne di disinformazione che dipingono gli occupanti come
criminali da cacciare. E le famiglie che vengono sfrattate, come è accaduto in questi
giorni al Giambellino e in Corvetto, perché non hanno più i soldi per pagare
un affitto, sono anche loro criminali? Quando non si ha un tetto, dove si deve
andare?
Non basta neppure la competizione che è stata creata nel mondo del lavoro, tra
garantiti e non, tra vecchi e giovani, tra pensionati e lavoratori.
Cosa deve succedere ancora?
Questa contrapposizione estenuante e continua è funzionale solo a chi vorrebbe
imporre logiche molto distanti dalle nostre; serve a chi si prepara a riorganizzare
una destra che fonda la sua politica sulla discriminazione, sull’esclusione e
sul razzismo; e serve a chi strumentalizza l’esasperazione reale che viviamo per distrarre gli animi e nel frattempo cancellare ogni diritto conquistato con dure lotte.
Oggi nel nostro quartiere, Lambrate, sta montando una campagna
di odio verso la comunità Rom, responsabile di aver creato un clima di terrore e insicurezza. Non lasciamo che questa rabbia, che nasce dal senso di ingiustizia sociale che viviamo, dalla disoccupazione e dal degrado delle periferie si trasformi in
degrado morale.
Possiamo fare altro con le nostre intelligenze e con i nostri cuori. Non saranno le telecamere a rendere tranquilli i nostri sonni, non sarà l’attacco al capro espiatorio di turno a rendere dignitose le nostre vite e non sarà il politicante di turno, che
cerca solo spazio mediatico, a trovare soluzioni di convivenza e inclusione.
Non lasciamo che siano altri a decidere chi sono i nostri nemici:
sono la precarietà, la disoccupazione, la devastazione dell’ambiente, l’ingordigia del profitto, a toglierci il sonno e la sicurezza.
Gli stati e i padroni pensano di risolvere la loro crisi invadendo territori e organizzando nuove guerre, come sta accadendo in Ucraina, depredando così le nostre vite e le nostre risorse.
Vogliono che ci facciamo la guerra tra noi e, allora, se è una guerra tra poveri, fermiamola!

Collettivo Ribelle

volantino coll.ri.belle 21/11/2014

 

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