Incontro e dibattito su Alba Dorata e il movimento greco

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La solidarietà alla Palestina non si processa!

Lunedi 19 ottobre 2020 si tiene l’udienza preliminare a carico di 5 compagni che contestarono la presenza delle bandiere israeliane, al seguito dello spezzone della Brigata Ebraica nel corteo del 25 Aprile 2018, procedimento che li vede accusati di “istigazione all’odio razziale e di antisemitismo”. Questa accusa “provocatoria” vuole essere strumento per attaccare la solidarietà alla lotta del popolo Palestinese ed a tutte quelle lotte che si oppongono all’oppressione, allo sfruttamento, alle guerre. Lunedi 19 ottobre dalle ore 9 fuori dal Tribunale di Milano saremo a fianco di questi compagni per esprimere tutto il nostro sostegno e per ribadire con forza che la solidarietà alla Palestina non si processa!

Pubblichiamo lo scritto di solidarietà e sostegno della Panetteria Occupata:
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USA is BURNING – incontro con Silvia Baraldini

Le proteste negli Stati Uniti continuano incessanti da ormai più di 3 mesi in seguito agli omicidi e alle violenze a danno degli afroamericani da parte della polizia. In più di 100 città statunitensi ed in moltissime altre città in tutto il mondo si sono svolti partecipatissimi cortei e presidi in solidarietà alle rivolte di Minneapolis dopo la morte di George Floyd il 25 maggio scorso.

Non è la prima volta che gli Stati Uniti assistono alla nascita di movimenti su larga scala – l’ultima volta nel 2014 a Ferguson dopo la morte di Michael Brown, Tamir Rice ed Eric Garner e la nascita del movimento Black Lives Matter – ma questa volta vi è la partecipazione massiccia anche di numerosi bianchi soprattutto nelle rivolte più radicali in città come Portland e Seattle dove da oltre 120 giorni vi sono cortei giorno e notte.

Le manifestazioni sono tutte molto determinate e spesso vengono represse con violenza e soprusi dalla polizia, dalla Guardia Nazionale, anche dall’Fbi e dai Servizi Segreti e per la loro intensità molti sindaci hanno addirittura imposto il coprifuoco, che in ogni caso viene violato per continuare a manifestare. E’ importante ricordare che il sostegno alle manifestazioni è stato dato anche dai detenuti delle carceri e dei Cie dell’intero Paese nonché da comparti della società quali autisti dei mezzi pubblici che si sono rifiutati di trasportare gli arrestati, medici e infermieri che hanno scioperato in supporto alle rivolte ed anche insegnanti e diversi lavoratori delle grandi multinazionali della logistica.

Ma le rivolte sono espressione di un problema molto più ampio e strutturale del paese. Una società iper capitalista e razzista che da sempre divide le persone in chi ha e chi non ha ed in questo contesto, la vita dei neri, dei latinos e degli indigeni è svalutata da un apparato statale repressivo che poggia sulle fondamenta secolari della supremazia bianca.

Gli Usa assistono così ad un momento storico mai visto prima di questa intensità che ha fatto da detonatore ad una profonda crisi che è scoppiata da tempo e che sta attanagliando l’intero paese: il contesto è quello planetario della pandemia di Covid19, che negli Usa sta mietendo un enorme numero di vittime soprattutto nei settori più poveri ed emarginati (circa l’80% dei contagi sta avvenendo tra le cosiddette minoranze etniche) aggravata dalla mancanza di un’assicurazione sanitaria universale; con la pandemia anche la disoccupazione di massa si è acuita ed ha lasciato a casa milioni di nordamericani aumentando così la povertà e l’homelessness in moltissime aree del Paese e con l’attuale amministrazione anche la linea repressiva si è inasprita, incitando lo scontro sociale e l’utilizzo delle armi tanto che qualcuno sta già parlando di guerra civile.

Per provare a tracciare un fil rouge di tutto quello che sta accadendo negli Stati Uniti e provare a comprendere i vari fenomeni focalizzandoci su alcuni aspetti principali, ne discuteremo insieme a Silvia Baraldini, attivista ed ex detenuta politica negli Stati Uniti.

 

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26 settembre: Presentazione libro “Costruire Evasioni”

SOSTENIAMO VINCENZO – LA LOTTA CONTINUA

L’8 agosto 2019 viene arrestato in Francia il compagno Vincenzo Vecchi, a seguito di un mandato di cattura europeo emesso dall’Italia, per aver partecipato alle giornate di mobilitazione contro il vertice G8 a Genova nel 2001. A seguito dell’udienza del 15 novembre 2019 la Corte d’Appello di Rennes libera il compagno per un vizio di procedura formale ma l’accusa, dopo aver presentato ricorso, ottiene una nuova sentenza fissata per il 2 ottobre 2020 alla Corte d’Appello di Angers. Ancora una volta ci troviamo insieme e solidali a sostenere la lotta per la liberazione incondizionata del compagno e per continuare a creare resistenze contro la repressione di un sistema capitalistico di sfruttamento sempre più globalizzato.

SABATO 26 SETTEMBRE DALLE ORE 19 BUFFET – a seguire presentazione del libro “COSTRUIRE EVASIONI – sguardi e saperi contro il diritto penale del nemico” a cura di PRISON BREAK PROJECT

https://www.sosteniamovincenzo.org

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19 settembre: LA SALUTE NON È UNA MERCE CHE SI VENDE E SI MONETIZZA, È LA NOSTRA VITA, È UN DIRITTO E NON UN FAVORE!

LA SALUTE NON È UNA MERCE CHE SI VENDE E SI MONETIZZA, È LA NOSTRA VITA, È UN DIRITTO E NON UN FAVORE!

 Sabato 19 Settembre alle ore 17,30 presso la Panetteria Occupata, ci sarà la seconda assemblea aperta, per proseguire nel percorso abbozzato durante il primo incontro del 25 Luglio scorso.

Riportiamo alcune tracce di lavoro erano emerse durante la discussione:

  • Controinformazione sulla sanità nei quartieri
  • Abolizione del vincolo di fedeltà
  • Inchiesta attraverso un questionario sulla sanità
  • Individuazione delle emergenze sanitarie (anziani – malati cronici – medico scolastico)

Ovviamente si tratta di una prima traccia e crediamo, alla luce delle esperienze di questi mesi, di poter allargare ulteriormente le riflessioni partendo dal rilancio della medicina di territorio (distretti sanitari, consultori, medici scolastici, del lavoro …) quale forma di monitoraggio reale e diretto dal punto di vista sanitario ed ambientale di cui, come lavoratori e proletari, dobbiamo riappropriarci contro i processi di privatizzazione e l’attuale modello di grandi ospedali che risponde solo alla logica dei grandi profitti. Un sistema e un modello che regge sempre più sull’ erosione del salario indiretto dei lavoratori a scapito della salute di anziani, cronici, fasce deboli e della “prevenzione” delle malattie.

Il contributo e il confronto di tutti che è importante e fondamentale, per questo vi invitiamo a partecipare portando ognuno il proprio bagaglio di idee, analisi, esperienza, pratica affinché si costruisca un sapere ed una risposta collettiva.

Al termine dell’incontro ci sarà una “pastasciutta” per stare insieme anche dopo l’assemblea.

riportiamo il report dell’assemblea sulla sanità tenutasi il 25 luglio 2020:

REPORT Iniziativa del 25 luglio_sanita

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PRESIDIO PER RILANCIARE LE LOTTE

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Note sulle sanzioni per violazione del “distanziamento sociale”

Socializziamo uno scritto preparato per l’assemblea tenutasi alla Panetteria Occupata sabato 5 settembre come riflessione sul tema dell’utilizzo delle sanzioni per violazione del “distanziamento sociale”. Insieme a queste riflessioni che abbiamo voluto socializzare come nostra base per lo sviluppo di un percorso collettivo di risposta a questa forma di repressione alleghiamo delle note scritte all’inizio di questo anno (prima del periodo Covid) rispetto ai “Decreti sicurezza” in un momento in cui era all’ordine del giorno la necessità di una loro critica radicale. Pensiamo che entrambi questi terreni parziali di critica e di lotta siano oggi percorribili e necessari.

note su sanzioni

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NESSUNA MULTA DEVE ESSERE PAGATA!

Volantino distribuito in preparazione assemblea pubblica di sabato 5 settembre 2020

Negli ultimi mesi abbiamo visto un proliferare di multe per non aver rispettato le norme anti-Covid anche dopo il famoso “lockdown” (per dirla all’inglese) mettendo in atto una campagna repressiva che tocca diversi aspetti della vita quotidiana:……

NESSUNA MULTA DEVE ESSERE PAGATA_volantino_5settembre2020

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Assemblea pubblica e cena solidale per organizzare insieme una risposta ai processi di disgregazione sociale in atto

Unità e solidarietà
contro lo “stato di emergenza”
e la criminalizzazione delle lotte!

 

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Unità e solidarietà contro lo stato di emergenza e la criminalizzazione delle lotte!

Nessuna multa deve essere pagata!

Unità e solidarietà contro lo stato di emergenza e la criminalizzazione delle lotte!

Dai primi di luglio la Questura di Milano sta proseguendo la campagna repressiva con cui durante la quarantena ha terrorizzato, criminalizzato, limitato le libertà individuali e collettive multando in modo indiscriminato comuni cittadini che uscivano di casa durante la quarantena e comminando multe a decine di attivisti e militanti che hanno organizzato e preso parte a presidi, flashmob, manifestazioni durante la quarantena e nei mesi di maggio, giugno e luglio.

Le multe che stiamo ricevendo a pioggia per le mobilitazioni con cui abbiamo rivendicato l’attuazione di efficaci misure in campo sanitario, economico e sociale e con cui ci siamo voluti distaccare dalla retorica dell’unità nazionale e dell’andrà tutto bene si aggiungono alle aggressioni e alle multe contro chi a Milano ha portato omaggio alle targhe partigiane durante il 25 aprile, alle multe contro chi ha promosso la solidarietà verso i carcerati, quelle ai lavoratori dipendenti o autonomi che hanno manifestato per interventi seri ed efficaci per il lavoro.

La cronistoria di come la Regione Lombardia ha gestito l’emergenza sanitaria mette in evidenza gravi responsabilità nel processo di privatizzazione della sanità pubblica e di distruzione delle infrastrutture territoriali di prevenzione e cura.

A inizio marzo la giunta Fontana-Gallera ha emanato un’ordinanza con cui venivano mandati i pazienti Covid nelle RSA, causando la morte di migliaia di anziani e, pur avendo i poteri per farlo, su mandato di Confindustria, non ha istituito la Zona Rossa a Nembro e ad Alzano Lombardo e ha lasciato che le aziende non indispensabili nell’emergenza rimanessero attive e produttive causando così il dilagare del virus soprattutto nelle province di Bergamo e Brescia.

Il PD in Lombardia è rimasto silente e si è reso complice della strage, addirittura Sala si è dichiarato solidale con Fontana e in altre regioni invece il PD ha compiuto gli stessi crimini della Lega in Lombardia (per esempio in Emilia Romagna con Bonaccini). A dimostrazione che non è una questione di politici di turno ma di asservimento ai profitti dei padroni e alla mercificazione della salute.

I mandanti e i colpevoli della strage non sono quanti sono scesi in piazza e si sono attivati negli interessi delle masse popolari, ma autorità, istituzioni e padroni.

A fronte di tutto ciò abbiamo deciso che non pagheremo queste multe perché sono illegittime. Questa operazione è infatti un vero e proprio attacco politico: non dobbiamo sottostare a queste e altre intimidazioni finalizzate a indebolire chi oggi si organizza e promuove forme di resistenza anticapitaliste per affermare gli interessi dei lavoratori.

Facciamo appello a tutti gli organismi, collettivi e singoli che stanno ricevendo queste misure a non pagare le multe, a denunciarle pubblicamente, a organizzarsi con altri anche dal punto di vista giuridico, a istituire una raccolta fondi per le spese legali, a mettersi in contatto con noi, a unirsi per sviluppare un’azione comune e allargare il fronte di chi lotta contro la repressione.

Esprimiamo la nostra solidarietà a chi è stato colpito dalla repressione e da queste multe illegittime e invitiamo tutte le organizzazioni sindacali, i comitati di lotta, i collettivi, gli esponenti politici ed eletti nei consigli comunali e regionali, i parlamentari, gli avvocati e i giuristi a prendere una posizione pubblica su questi temi e a sostenere questa battaglia.

Ci troviamo di fronte a una accelerazione dei processi di riorganizzazione economica, politica e sociale su scala mondiale. Lo scenario che abbiamo di fronte è sempre più caratterizzato da uno “stato di emergenza” permanente che si concretizza in uno “stato d’eccezione” operante in tutti gli ambiti della vita sociale (lavoro, istruzione, sanità e servizi, diritti umani e giuridici). Non è la nostalgia per lo “stato di diritto” ad animare queste riflessioni ma la coscienza che solo la lotta collettiva e organizzata può rappresentare un ostacolo ai processi di disgregazione sociale in atto e una speranza concreta per il futuro. La battaglia contro le multe è un piccolo passo in questa prospettiva.

Multati organizzati
multati.organizzati@gmail.com

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