VENERDÌ 1 LUGLIO DALLE ORE 20:30 PRESENTAZIONE DEL LIBRO “VIVERE LA TEMPESTA – IN LOTTA CONTRO IL CANCRO” DI PAOLA STACCIOLI
presentano ALFREDO D’AVANZO e SILVIA BARALDINI
dalle ore 19 aperitivo
VENERDÌ 1 LUGLIO DALLE ORE 20:30 PRESENTAZIONE DEL LIBRO “VIVERE LA TEMPESTA – IN LOTTA CONTRO IL CANCRO” DI PAOLA STACCIOLI
presentano ALFREDO D’AVANZO e SILVIA BARALDINI
dalle ore 19 aperitivo
Pubblichiamo il comunicato della rete solidale Ci Siamo sulla situazione abitativa di Via Esterle 15. La rete solidale Ci Siamo e gli abitanti comunicano inoltre che a partire da giovedì 9 giugno tutti i giovedì dalle ore 18:30, si terrà un’assemblea permanente aperta a quanti vorranno discutere dei problemi legati all’abitare, al lavoro, ai documenti col fine di costruire iniziative e mobilitazioni più ampie e determinate.
Venerdì 10 giugno abbiamo proiettato il film: “FEDAYIN” – Le combat de Georges Abdallah – anche in previsione della manifestazione che si terrà a Parigi il 18 giugno prossimo. Dopo la proiezione sono stati fatti dei collegamenti, uno dei quali con un compagno del Collettivo Palestine Vaincra di Tolosa ed alla fine del dibattito l’assemblea dei presenti ha espresso il seguente comunicato di solidarietà:
“Il Collectif Palestine Vaincra, fondato nel 2019, è un’organizzazione presente in Francia nel campo della solidarietà con la Palestina ed è stata bersaglio per diversi mesi di attacchi da parte di organizzazioni filo-israeliane. Attacchi che in realtà mirano a screditare l’intero movimento di
solidarietà con la Palestina e che come risultato hanno avuto, da parte dello Stato francese, la richiesta di scioglimento amministrativo del collettivo stesso. Consapevoli che Il Collectif Palestine Vaincra è un membro della rete internazionale Samidoun che sostiene i prigionieri palestinesi sia nella difesa dei diritti fondamentali, contro la tortura, contro la detenzione amministrativa e che anche per noi i prigionieri palestinesi e in particolare di Georges Ibrahim Abdallah incarcerato in Francia, incarnano la resistenza di un popolo che da 74 anni continua instancabilmente a lottare per i propri diritti e la propria emancipazione. Consapevoli che per noi è anche il sostegno a una comune lotta antimperialista e che si tratta dell’ennesimo tentativo di equiparare l’antisionismo con l’antisemitismo, come già successo a Milano con il processo per la contestazione della brigata
ebraica del 25 aprile 2018, affermiamo forte e chiaro che Israele – entità sionista coloniale e razzista – è illegittima e al Collettivo va tutta la nostra solidarietà, con l’impegno di lottare qua contro il nostro imperialismo e la barbarie.”
Panetteria Occupata – Milano
Collettivo Contro la Repressione per un Soccorso Rosso Internazionale
Milano – 10/06/2022
Comunicato in francese dal sito https://samidoun.net/fr/2022/06/depuis-milan-en-italie-declaration-de-solidarite-avec-le-collectif-palestine-vaincra/
Vendredi 10 juin 2022, le Collectif contre la répression pour un Secours Rouge International et le Centre “Panetteria Occupata” ont organisé la projection du film « Fedayin, le combat de Georges Abdallah » pour préparer également le rassemblement qui aura lieu le 18 juin prochain. Après la projection, un membre du Collectif Palestine Vaincra de Toulouse est intervenu. À la fin du débat, l’assemblée des personnes présentes a exprimé la déclaration de solidarité suivante :
Riportiamo intervento introduttivo per inconto del 28 maggio “Un viaggio in Palestina. Una settimana in aprile 2022”:
Nella locandina di presentazione dell’iniziativa abbiamo posto in modo un po’ provocatorio la domanda “Perché si è deciso di intitolarla Viaggio in Palestina”?
Anche se tutte le ragioni partono da una osservazione della realtà che negli anni abbiamo imparato a conoscere, attraverso i racconti e le immagini dei palestinesi stessi e dei tanti solidali che sono riusciti ad arrivare in Palestina, noi non siamo dei semplici “osservatori” ma abbiamo sempre sostenuto la resistenza del popolo palestinese che dura, nelle sue molteplici forme, da 74 anni.
Un popolo che rifiuta di essere diviso e isolato, che è costantemente sottoposto ad interminabili controlli, a limitazioni nella libertà di movimento, rapinato della terra, dell’acqua, della sua storia e cultura dall’entità sionista; un popolo dove non c’è famiglia che non abbia un parente nelle prigioni israeliane.
Nonostante l’alto prezzo pagato giorno dopo giorno e l’ignobile narrazione fatta dal sionismo al mondo che pone sullo stesso piano oppressore ed oppressi, con una strategia ben precisa volta a far accettare e rafforzare il consenso verso l’occupante e le sue tattiche, ad esempio: il muro dell’apartheid che ha convertito la vita in carcere, i check point, l’arresto dei minori per il lancio di sassi, le strade per soli
israeliani, ecc. Tutto questo attraverso l’uso scientifico dei mass media, mistificando la realtà e imponendo una narrazione nella quale il sistema di occupazione è il risultato del perenne tentativo di “difendersi dagli attacchi” del popolo palestinese.
Quindi con l’occupazione delle terre (basta vedere l’evoluzione dal 1946 della carta geografica della Palestina) e se non avete a casa un vecchio atlante geografico di almeno 70 fa’, fate fatica a rendervi conto che la parola “Palestina” è sparita da ogni testo attuale. Questo popolo sostiene ed unisce vari aspetti della resistenza: quella popolare di Beta (tramite una campagna che chiamano “stato di confusione” che unisce metodi tradizionali a tattiche nuove come l’uso di laser, altoparlanti e rumori
che sembrano esplosioni durante la notte), quella nel campo di Jenin e di altri campi profughi, la coesione delle tribù beduine nonostante il continuo assalto della pulizia etnica, la resistenza di Al-Quds, quella dei territori del ’48 esplosa agli occhi del mondo occidentale con lo sciopero del maggio 2021, la resistenza di Gaza.
Nonostante l’occupazione, il razzismo e l’apartheid mirino allo svuotamento della Terra di Palestina dalla presenza di popolazione autoctona con rappresaglie, eccidi, torture (come quelle subite dalla stragrande maggioranza dei prigionieri palestinesi), nonostante la pianificazione scientifica del contenimento di ogni forma di dissenso
(va ricordato che tali sistemi vengono “esportati” come fossero caciotte e che dopo ogni attacco a Gaza i sionisti organizzano fiere/esposizioni di prodotti militari visitate dagli esperti di tutto il mondo e testate sui Gazawi) e che abbiamo davanti un popolo che si batte contro un esercito agguerrito, nonostante tutto questo i palestinesi non hanno bisogno di lezioni da nessuno su come resistere all’occupazione.
Tanto meno da noi, che nonostante le “parole d’ordine roboanti” attualmente non siamo in grado di resistere neppure a qualunque tipo di riforma capestro. (vedi Sanità, Scuola, Lavoro, Pensioni … ecc.)
Prima di concludere volevamo sottolineare che dopo il ritorno dal viaggio che ci verrà raccontato, si sono verificati tre episodi significativi:
1. La morte della giornalista di Al Jasira Shireen colpita alla testa dalle forze di occupazione mentre seguiva un’invasione del campo di Jenin l’11 maggio ed il ferimento del giornalista Ali Samoudi che era con lei, colpito alla schiena
2. La storia degli otto villaggi di Masafer Yatta e lo sfollamento di circa 1.000 bitanti, che il tribunale israeliano ha deciso di demolire con il pretesto della costruzione di un poligono di tiro. In realtà i terreni saranno ceduti per la costruzione di colonie e l’ampliamento di altre già esistenti, per ospitare ebrei israeliani nati e vissuti altrove. (da notizie riportate da Dirar Taffeche compagno palestinese che alcuni di noi hanno conosciuto)
3. Il tentativo d’intitolare il ponte Adriano di Via Padova, su proposta di De Chirico (F.I.) a David Ben Gurion primo capo di governo di Israele, entità occupante considerata invece “unica democrazia nell’area del Medio Oriente”.Il tutto mentre a Roma vengono intitolati dei giardini al sionista Rabin.
Al termine dei racconti dell’esperienza di viaggio utile a capire quello che un vissuto diretto trasmette, lasceremo spazio alla discussione su quello che noi possiamo e vogliamo fare per lottare contro il sionismo qua ed a sostegno anche delle campagne internazionali per boicottare Israele e l’economia di colonizzazione (vedi BDS, vedi Samidoun, etc…)
Panetteria Occupata – Milano 28 maggio 2022
SABATO 4 GIUGNO DALLE ORE 18
Presentazione del libro di SALVATORE SCIVOLI “PASQUALINO, IL GATTO GUERRIGLIERO – e altri racconti sulle lotte nelle carceri speciali negli anni ’70-’80” (PGRECO Edizioni – 2022)
La discussione sul movimento di lotta dei prigionieri in uno dei momenti più avanzati ci aiuta a fare luce sulla situazione attuale nelle carceri e a riflettere sulle rivolte durante la pandemia, Modena, Santa Maria Capua Vetere, i CPR …
A seguire buffet…..
Alcuni mesi fa il Comune di Milano ha deciso di mettere a bando la struttura degli ex bagni pubblici di via Esterle, occupata e resa abitabile dagli abitanti stessi già da circa 6 anni, per destinarla a luogo di culto, ignorando così le persone che in quel luogo ci vivono. Via Esterle 15 è una risposta concreta per garantire la possibilità di un abitazione nella città di Milano, garanzia negata dagli alti prezzi del mercato immobiliare, dai bassi salari e dal razzismo.
Il bando verrà chiuso con l’apertura delle offerte lunedì 30 maggio alle pre 10:00, e la rete solidale Ci Siamo ha indetto in quell’occasione un presidio davanti a Palazzo Marino. Sosteniamo questa manifestazione ed aderiamo in solidarietà con le persone che in quella struttura vivono e con questa esperienza di lotta e di autogestione.
Per informazioni e contatti: https://www.facebook.com/Ci-Siamo-Rete-Solidale-610013319411921/
VIAGGIO IN PALESTINA Perché questa iniziativa che si è deciso di intitolare “Viaggio in Palestina”?
Le ragioni sono molteplici, ma tutte partono da una osservazione della realtà che negli anni abbiamo imparato a conoscere, sia attraverso i racconti dei palestinesi stessi e dei tanti che, superando le difficoltà create dall’occupazione, sono riusciti ad arrivare in Palestina.
Perché da 74 anni, ad un prezzo altissimo pagato giorno dopo giorno, questo popolo resiste circondato da un assordante silenzio, ma anche da una ignobile narrazione che mette sullo stesso piano oppressore e oppressi. Rivendica la propria identità ed esistenza, nonostante tutte le azioni intorno: l’occupazione delle terre palestinesi, il razzismo e l’apartheid israeliano, mirino allo svuotamento della Terra di Palestina dalla presenza di popolazione autoctona con rappresaglie, torture, eccidi ed embarghi.
Sottoposto a interminabili controlli, limitato nella libertà di movimento, rapinato della terra, dell’acqua, della sua storia ed identità dall’entità sionista, sostiene ed unisce vari aspetti di resistenza: quella popolare a Beta, nel campo di Jenin, la coesione dei palestinesi del Negev di
fronte al continuo assalto della pulizia etnica, la resistenza di Gerusalemme, dei territori del ’48, di Gaza.
Un popolo che si rifiuta di essere diviso ed isolato, che si difende anche con i sassi contro la forza di una potenza militare, la stessa che qui in Italia, e non solo, viene indicata come “faro della democrazia in Medioriente”.
Il sionismo attua una strategia precisa usando la tattica di far accettare e rafforzare il consenso attraverso l’uso dei mass media, mistificando la realtà e imponendo una narrazione in cui il sistema di occupazione è il risultato del perenne tentativo di “difendersi dagli attacchi” del popolo
Palestinese.
Viene quindi nascosta e negata la visione del mondo che sta alla base di questa logica: lo sradicamento, l’occupazione, ma anche il contenimento di ogni forma di dissenso.
Attraverso gli occhi di chi ha intrapreso questo viaggio, vogliamo ulteriormente capire e sentire tutto quello che una esperienza diretta, anche alla luce degli eventi dei giorni scorsi, trasmette.
Ci Siamo – cisiamoretemilano@gmail.com