8 marzo: giornata di lotta – giornata di festa

Nella giornata di lotta dell’8 marzo LA RETE “TANTA SALUTE A TUTTI” sostiene e partecipa al presidio

CONTRO IL TRASFERIMENTO DEL CONSULTORIO DI VIA MONREALE ALL’OSPEDALE SAN CARLO MARTEDI 8 MARZO ORE 10,00 PRESIDIO POPOLARE

La Regione Lombardia e l’ASST Santi Paolo e Carlo, alla faccia delle tante dichiarazioni pubbliche sull’importanza della medicina territoriale, hanno deciso di spostare il Consultorio familiare di via Monreale all’interno (7° piano) dell’Ospedale San Carlo.

Il Consultorio Familiare è un servizio fondamentale, a cui si rivolgono donne, coppie, bambini, adolescenti e famiglie provenienti da un ampio territorio, svolgendo l’importante funzione di rispondere ai bisogni socio sanitari di molte persone.

Qual è il motivo di questo trasferimento?

Vogliono istituire una Casa di Comunità in Via Monreale, cioè una specie di grande poliambulatorio con servizi amministrativi (es scelta/revoca del medico).

La Regione (Fontana-Moratti) ha fretta di mostrare la propria efficienza e tempestività nell’istituire le Case di Comunità, nonostante la mancanza di personale; vuole “convertire” le strutture già esistenti/funzionanti nei territori dismettendo i servizi già attivi da anni.

IL CONSULTORIO DEVE RIMANERE IN VIA MONREALE

La Regione dovrà trovare un’altra sede per la Casa della Comunità visto che i soldi per queste strutture li prenderà dal PNRR.

NO ALLO SPOSTAMENTO DEL CONSULTORIO    ALL’INTERNO DELL’OSPEDALE

DIFENDIAMO LA MEDICINA TERRITORIALE E TUTTI I  SERVIZI SOCIO SANITARI DEI NOSTRI QUARTIERI

Il Comitato di difesa della Sanità Pubblica

8 marzo_rete_salute

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6 marzo: Cena del Collettivo OLGa (è ora di liberarsi dalle galere)

Domenica 6 marzo, cena organizzata dal Collettivo OLGa (è ora di liberarsi dalle galere)

dalle ore 20 alla Panetteria Occupata cena e spettacolo della nostra drag queen preferita I compagni e le compagne di OLGa nel corso della serata presenteranno il presidio a San Vittore di martedì 8 marzo dalle ore 18 in piazzale Aquileia a Milano. A due anni dalle rivolte in carcere.

Siete calorosamente invitati a partecipare a entrambi i momenti.

Collettivo OLGa (è ora di liberarsi dalle galere)

8 marzo san vittore

A due anni di distanza dall’inizio della pandemia, nelle carceri la situazione non è cambiata, anzi è decisamente peggiorata. Le ragioni che hanno portato all’ondata di rivolte in tutte le carceri di Italia tra il marzo e l’aprile 2020 sono sempre più valide e reali.

Martedì 8 marzo, dalle ore 18 saremo sotto il carcere di San Vittore

per chiedere:

– la ripresa dei colloqui in presenza fra detenuti e familiari, senza barriere artificiali né riduzioni nella frequenza (6 ore)

– una maggiore presenza di medici, infermieri e di cure vere all’interno degli istituti, considerando la situazione di cosante e gravissima emergenza sanitaria diffusa in tutte le prigioni del paese

– l’estensione della possibilità di videochiamate tra detenuti e familiari, in aggiunta e non in sostituzione del colloquio in presenza

– l’allargamento della liberazione anticipata a 75 giorni invece che 45, considerando il regime di straordinarietà che continua a vigere negli istituti

– l’applicazione immediata e massiva di misure alternative alla detenzione in carcere

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UCRAINA – UN’ANALISI DI CLASSE

Riproponiamo il testo “Ucraina – Un’analisi di classe” edito nel Giugno 2015 dal Collettivo “Odessa 2 Maggio”. Un lavoro collettivo che aveva provato a leggere secondo un’ottica di classe e anticapitalista lo scontro in atto in Ucraina e in Donbass. L’analisi e le riflessioni di allora sono uno strumento ancora attuale per aiutare a comprende quello che oggi sta avvenendo.

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UCRAINA – Un’analisi di classe

Questo approfondimento non vuole essere il semplice tentativo di “fotografare” gli eventi che si stanno susseguendo in Ucraina, ma uno sforzo collettivo finalizzato alla comprensione degli interessi in gioco e degli attori protagonisti di questo conflitto.

Ogni ragionamento non poteva non tenere conto della lettura prevalente degli avvenimenti, tutta tesa a pilotare le fonti d’ informazione per impedire la conoscenza reale dei fatti.

Con la messa in scena di spettacoli falsi, si capovolge la realtà: l’aggressore si difende, attraverso le “guerre preventive”, dall’aggredito; gli interessi reali dell’imperialismo si celano, dietro il sostegno esterno alle borghesie locali ad esso legate, attraverso il compimento di “rivoluzioni popolari democratiche”, nell’est Europa come nel sud del mediterraneo, al fine di mantenere l’ordine economico vigente e impedire sul nascere l’insorgenza di una critica allargata agli assetti di potere di questa società, ossia i rapporti di produzione e proprietà.

Attraverso uno sguardo che non vuole essere “specialistico” si è tentato di cogliere la complessità della realtà e un metodo conseguente; di dare una lettura che tenga conto sia delle contraddizioni esistenti sia della continuità che, per certi versi, lega le esperienze di lotta e resistenza attuali con il patrimonio del movimento comunista internazionale e un metodo che unisca all’analisi un lavoro pratico.

L’obiettivo che ci siamo posti non è esprimere “solidarietà” a questo o a quel movimento, né inseguire gli eventi di volta in volta, tanto meno sviluppare una occasionale e disorganica “controinformazione”, ma darsi un’opportunità per iniziare a impostare un lavoro organico e continuativo, in grado di sviluppare un processo di accumulazione di sapere e di esperienza.

Un lavoro di apprendimento e d’inchiesta… un lavoro di ricerca aperta, a partire dalle discriminanti generali, quali l’antimperialismo e l’anticapitalismo, orientato però a ricostruire una visione strategica e una rete di relazioni, basate sul dibattito e sulla prassi comune…

Al fianco di tutte quelle esperienze che lottano, che resistono ed intendono l’internazionalismo non come un enunciato ma come una “necessità vitale”.

Collettivo “Odessa 2 Maggio” – Giugno 2015

(dalla 4a di copertina)

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26 febbraio: presentazione Bollettino “TANTA SALUTE A TUTTI”

SABATO 26/2/2022  presentazione del Bollettini “Tanta salute a tutti”
all’ANFITEATRO MARTESANA – Angolo via Agordat (in caso di pioggia ci
sposteremo a Casa Crescenzago) dalle ore 10,30 in poi

sabato 19/02/2022 è stata fatta, sotto il tendone posto nel cortile
del C.s.o.a COX 18 di Via Conchetta 18 a Milano, la prima presentazione del Bollettino “TANTA SALUTE A TUTTI” e che ha visto un buon numero di partecipanti, interessati/attenti, che hanno dato vita ad un confronto sui
vari temi toccati.
Il grande spazio a disposizione ha permesso anche di esporre la mostra
dell’Ambulatorio Medico Popolare ” quando c’è la salute c’è tutto! quando
c’è TUTTO, c’è la salute!” che ha lo scopo di rovesciare un luogo comune:
solo quando ci sono tutte le condizioni di una vita buona, possiamo essere
davvero in salute; un percorso che vuole riflettere in senso critico su
quali sono, o meglio, dovrebbero essere queste condizioni. Dopo
l’introduzione che ha con chiarezza espresso le motivazioni che hanno
portato ad ideare lo strumento del Bollettino, oltre ad un panorama generale sullo stato attuale della sanità, in specifico in Lombardia, con particolare attenzione rispetto agli ospedali Santi Carlo e Paolo ed alle lotte espresse non solo nel periodo della “pandemia”, sono poi stati analizzati i contenuti di questo primo numero e approfondita la questione del PNRR con gli ultimi aggiornamenti. Terminata la presentazione sono iniziati gli interventi che hanno aggiunto un buon contributo alla discussione e comunque tutti si sono espressi sulla necessità di continuare questo percorso, trovando ulteriori obiettivi che non siano solo di “facciata” ma che vadano a toccare i nodi principali, ad esempio le RSA, la medicina del territorio compresa la riappropriazione di spazi, le liste d’attesa, ecc. mettendo a disposizione di tutti lo strumento Bollettino.

* RICORDIAMO che SABATO 26/2/2022 la seconda presentazione sarà
all’ANFITEATRO MARTESANA – Angolo via Agordat (in caso di pioggia ci
sposteremo a Casa Crescenzago) dalle ore 10,30 in poi

** Partecipiamo sempre il 26/02/2022 alle ore 15,00 al Corteo a BUSTO ARSIZIO da Piazza Trento e Trieste – CONTRO IL GREEN PASS E OLTRE
OLTRE significa: che l’introduzione del lasciapassare “sanitario” e
la sua proroga illimitata rappresentano la realizzazione di una società
dove il controllo sugli individui diventa totale, attraverso la
digitalizzazione di ogni ambito e attività della vita e nella quale i
diritti e i servizi sociali vengono concessi solo se in possesso dei
requisiti di “bravo cittadino”; TAGLI ALLA SANITÀ PUBBLICA, cancellazione della medicina del territorio, ma anche incidenza sempre maggiore del settore privato accentuando il criterio, già in atto, di una sanità sempre più classista; CAROVITA con gli aumenti riguardano: elettricità +55%, gas +42%, benzina a più di1,80€/litro, latte +60%, pasta +60%, frutta +30%; LA SCUOLA/AZIENDA con le recenti morti di due studenti durante “l’alternanza scuola/lavoro”, ma anche un ambiente dove non si sviluppa più il senso critico, la curiosità e la conoscenza delle nuove generazioni;
LICENZIAMENTI, SOSPENSIONI, SFRUTTAMENTO, MORTI SUL LAVORO E SFRATTI

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Bollettino sanità “TANTA SALUTE A TUTTI” NR.1

Pubblichiamo il primo numero del Bollettino sulla salute, frutto del lavoro coordinato di diverse realtà milanesi e di Sesto San Giovanni attive su queste tematiche. Anche alla Panetteria Occupata è aperto lo sportello sanità tutti i martedi dalle 17 alle 19.

Bollettino Sanità 2022.01

T A N T A S A L U T E A T U T T I

Da oltre un ventennio, con le varie riforme della Sanità a partire dal 1997, “era Formigoni” e in perfetta continuità d’intenti e obiettivi, la salute e la malattia diventano progressivamente forme diprofitto, sia per quanto riguarda la cura che la prevenzione. Abbiamo visto altrettanto forti risorse economiche e di personale investito nella sanità privata. Con il nuovo P.N.R.R. e la riforma regionale approvata, questo processo si va a delineare in modo strutturale a favore del privato, smentendo il piano ipocrita che, nel momento più acuto della pandemia, prometteva assunzioni di personale sanitario e un ritorno agli investimenti nella sanità pubblica.

SUCCEDE IL CONTRARIO!

È necessario comprendere il processo in atto perché la narrazione ufficiale è quella della libera scelta del cittadino rispetto all’erogatore del servizio, o che il pubblico non è abbastanza efficiente, quando in realtà il depotenziamento del Servizio sanitario pubblico è funzionale all’espandersi del mercato sanitario privato. Ci rendiamo conto che la sanità è all’interno di un quadro più generale di riorganizzazione del mercato del lavoro, di liberalizzazioni che propagandano un apparente miglioramento dei servizi, ma che in realtà hanno progressivamente aumentato il costo della vita a fronte di salari sempre più bassi e incerti. Certezze e retribuzioni che aumentano invece per le cariche dirigenziali e amministrative sempre più numerose all’interno delle strutture sanitarie sia pubbliche che private. La nostra idea di salute non è legata solo all’assenza di una malattia, ma comprende anche tutti quei fattori che influenzano il nostro essere, sia in senso positivo permettendoci uno stato di benessere o negativo creando le precondizioni per lo sviluppo della malattia. Abitazioni inadeguate, ritmi di lavoro stressanti, servizi che dovrebbero supportare le donne lavoratrici che non esistono, se non in forma privata e con costi esorbitanti, i rincari continui di beni di prima necessità, di luce, gas, la nocività ambientale e gli infortuni nei luoghi di lavoro. Di fronte a tutto questo è nata l’idea di coordinarci fra realtà che da tempo si occupano di salute e sanità, con la volontà di costruire iniziative comuni a livello metropolitano e di creare uno strumento comunicativo “il bollettino” che veicolerà riflessioni, informazioni, appuntamenti, trasformazioni in atto e quanto saremo in grado di cogliere e valorizzare sul piano delle lotte e delle rivendicazioni. Un contributo concreto e aperto per inceppare questo meccanismo disumanizzante che risponde ormai solo a logiche del profitto e non più alla vita e alla salute delle persone. È solo con l’impegno diretto, con la forza delle lotte che possiamo trasformare questa realtà, come molti lavoratori stanno dimostrando, senza deleghe o fiducia nelle istituzioni, le stesse che hanno ideato e generato questa mercificazione della salute.

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Per Lorenzo e tutti i morti di lavoro e sfruttamento

DI SCUOLA-LAVORO NON SI PUO’ MORIRE!
PER LORENZO E TUTTI I MORTI DI LAVORO E SFRUTTAMENTO
CONTINUIAMO LA LOTTA!

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7 febbraio: nonostante divieto … presidio in Piazza San Babila

Grave atto di Governo e Questura che vietano di manifestare in piazza
Il Questore di Milano ha vietato il presidio indetto lunedì mattina 7 febbraio dietro la Prefettura, per manifestare contro il vertice del ministro dell’Interno Lamorgese con Sindaco, Prefetto e Questore, indetto
per aumentare gli organici delle “forze dell’ordine” impegnate su Milano.
Le motivazioni del provvedimento sono palesemente pretestuose, come successo a Torino settimana scorsa, con il divieto di corteo e le successive violente cariche sugli studenti e lavoratori scesi in Piazza per protestare in seguito alla morte di Lorenzo studente in alternanza scuola – lavoro.
Ma proprio il divieto di un presidio per chiedere più personale sanitario e insegnanti mostra la fondatezza della nostra protesta: si vogliono assumere centinaia di nuovi poliziotti non per contrastare una criminalità che è in calo, ma contro le lotte e le proteste sociali. A Milano dalla scorsa primavera la Questura non ha badato a spese inviando più volte la settimana da 50 a 100 poliziotti in tenuta antisommossa contro i
lavoratori licenziati da Fedex e UNES per rappresaglia antisindacale, in lotta per il reintegro nel posto di lavoro, e disponendo veri e propri blitz militari per sfrattare inermi famiglie con bambini, da case tenute
vuote dall’Aler o dal Comune in attesa di speculazioni immobiliari.
Ecco il paradigma di questo governo: aumentare le forze repressive contro le lotte sociali, in una situazione ancora di alta disoccupazione, con crescente inflazione che consuma il potere d’acquisto dei salari, e la
possibile e auspicabile ripresa delle lotte operaie per aumentare salari già inferiori a 30 anni fa, opponendosi alla crescente precarietà favorita dalle leggi degli ultimi governi.
Denunciamo questa misura repressiva della Questura che non ci fa desistere, anzi accresce il nostro impegno nella lotta per il diritto al lavoro, all’istruzione ed alla casa, contro l’aumento delle spese militari,
sia per l’aggressione estera come per gli apparati repressivi interni.
Non è con più poliziotti che si risolvono i problemi sociali, ma con l’aumento dei salari e il loro aggancio all’aumento del costo della vita, con il salario medio garantito ai disoccupati, con una rigida limitazione dei
contratti a termine, con l’aumento dei controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Seguiamo l’esempio dei lavoratori FEDEX e Unes, capaci, con la lotta, di tenere viva una trattativa per il reintegro sui posti di lavoro e degli studenti di Torino che, in seguito alle manganellate subite, sono tornati
più forti in piazza venerdì scorso conquistandosi la possibilità di manifestare in corteo. Traguardi che si possono ottenere solo con la più ampia convergenza di tutti i settori in lotta, nella prospettiva di un fronte
unito di classe che proponga con forza una vera alternativa di sistema.
Torniamo a manifestare più numerosi e uniti di prima, i diritti si conquistano con la lotta!
Per questo domani ci troveremo in piazza San Babila alle ore 10 per un iniziativa di denuncia contro l’autoritarismo di questo governo e contestualmente una conferenza stampa.
Milano, 06/02/2022
Lavoratori Combattivi Milano, S.I. Cobas,
Fronte della Gioventù Comunista – FGC,
Panetteria Occupata, Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”,
Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria, PCL,
Sinistra Anticapitalista Milano, SLAI Cobas per il Sindacato di Classe,
LUME Laboratorio Universitario MEtropolitano

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7 febbraio: La nostra sicurezza: Lavoro, Salario, Casa, Diritti! Presidio di Lotta.

LUNEDI 7 FEBBRAIO DALLE ORE 10 PREFETTURA DI MILANO – PRESIDIO DI LOTTA!

LA NOSTRA SICUREZZA: LAVORO, SALARIO, CASA, DIRITTI.
LAMORGESE, DIMISSIONI!
Lunedì 7 febbraio il Ministro Lamorgese sarà a Milano, per confermare l’aumento delle forze di Polizia richiesto dal Sindaco Sala. Dopo aver costruito un “allarme sicurezza” a partire da singoli fatti di cronaca, ancora una volta si mette in cima alla lista delle priorità il rafforzamento degli apparati repressivi.
Oggi c’è un problema sicurezza, ma non è quello di cui parlano governo e istituzioni. Lo conoscono milioni di lavoratori, che rischiano la vita ogni giorno mentre i padroni risparmiano sulla prevenzione contro gli infortuni e si riempiono le tasche. Il risultato è che ogni giorno in Italia muoiono 4 lavoratori in nome del profitto, per impedire che la “barca” capitalista affondi. Con la scusa del “green pass” è saltata ogni forma di tutela dentro e fuori i luoghi di lavoro, scaricando la responsabilità della crisi sanitaria su un piano individuale per assolvere il Governo attraverso una misura tutta politica che ha conseguenze discriminatorie e ha diviso la classe inquinando il dibattito, mentre i costi di tamponi e mascherine sono interamente a carico nostro.
Lo sanno bene gli operai Fed-Ex e Unes, pestati e trattati come pericolosi criminali per aver difeso il posto di lavoro contro i licenziamenti. Lo sanno gli studenti caricati dalla polizia mentre protestavano per la morte di un loro coetaneo durante la scuola-lavoro. Lo sanno migliaia di famiglie, sfrattate, sgomberate e gettate in mezzo alla strada. Solo l’ultimo caso è quello avvenuto in via Gola il primo Febbraio.
Con l’inasprimento della crisi economica, accelerata dall’emergenza pandemica, mentre diminuiscono i posti di lavoro stabili aumentano i contratti a termine e interinali, ormai divenuti forma regolare di assunzione. Una situazione che colpisce in modo particolare milioni di lavoratori immigrati, posti sotto il ricatto costante del permesso di soggiorno e della repressione statale. Un enorme attacco alle nostre condizioni di lavoro e di vita, che passa anche attraverso l’aumento del costo dei beni primari di consumo, quali luce, gas, alimenti e carburanti.
La nostra sicurezza si chiama salario, lavoro, casa e diritti per tutti. Significa sicurezza sul lavoro per fermare gli omicidi in nome del profitto, non ultimo quello di Lorenzo ucciso a 18 anni durante il periodo di tirocinio obbligatorio in fabbrica. Vuol dire non essere costretti al ricatto tra salute e lavoro, potersi curare gratuitamente e studiare in spazi adeguati. Invece di spendere milioni per aumentare i poliziotti, si dovrebbero assumere personale sanitario e insegnanti, come questa pandemia ci ha dimostrato. Bisogna intervenire sulle priorità reali, che riguardano milioni di proletari in questo paese.
Con la crisi sono aumentate le ricchezze in mano ai capitalisti, mentre le risorse economiche di sfruttati e oppressi si riducono sempre più. Il fine dei signori del governo è proprio difendere questa situazione e garantire la stabilità del sistema, sempre sulle nostre spalle.
L’arrivo di 235 miliardi di euro dall’Unione Europea (PNRR) è un’occasione ghiotta per sfruttatori e speculatori, pronti ad appropriarsi dei profitti e a scaricare il conseguente debito pubblico interamente sui proletari, anche grazie ad una fiscalità sempre più sbilanciata e regressiva. L’assunzione di poliziotti, invece di interventi strutturali su servizi pubblici utili, quali sanità, scuola e trasporti pubblici ne è la prova.
Facciamo appello a tutti i lavoratori, gli studenti, le organizzazioni sindacali e politiche per costruire un presidio sotto alla Prefettura lunedì 7 febbraio dalle ore 10.00. Contro la repressione, per un fronte unico di classe contro governo e padroni.
Milano, 04/02/2022
Lavoratori Combattivi Milano, S.I. Cobas, Fronte della gioventù comunista – FGC, Panetteria Occupata, Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”, Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria, PCL, Sinistra Anticapitalista Milano
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6 febbraio: incontro “Un’altra concezione della cura”

Domenica 6 febbraio dalle ore 15:30

incontro con STEFANIA CONSIGLIERE – ricercatrice in antropologia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova

UN’ALTRA CONCEZIONE DELLA CURA

La malattia e la salute non sono qualcosa di dato e universale, sono il prodotto di una storia in cui diversi fattori interagiscono in modi complessi. Tutto questo e molto altro ancora influisce sui modi in cui ci ammaliamo e sulle vie possibili per la guarigione.

Discutiamone insieme alla luce della situazione sanitaria e politica attuale.

Nel pomeriggio merenda con torte e tisane.

a cura della CONSULTORIA AUTOGESTITA

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22 gennaio: presidio per la liberazione di Ahmad Sa’adat e di tutti i prigionieri palestinesi

SABATO 22 GENNAIO DALLE ORE 15 PRESIDIO VIA PADOVA angolo VIA GIACOSA

Settimana di azione per la liberazione di Ahmad Sa’adat e tutti i prigionieri palestinesi.
Dal 15 al 22 gennaio 2022 si svilupperà, come negli anni scorsi, la campagna internazionale per la sua liberazione e quella di tutti i prigionieri palestinesi, molti dei quali sottoposti a “detenzione amministrativa”. A tale proposito vanno ricordati alcuni aspetti importanti:
– Nel 2020, Israele ha emesso almeno 1.114 ordini di detenzione amministrativa contro palestinesi, mentre da gennaio a giugno 2021 ne sono stati emessi non meno di 759.
– Attualmente circa 520 dei 5000 prigionieri politici palestinesi sono detenuti senza accusa, né processo in base a questi ordini di detenzione, che possono essere rinnovati a tempo indeterminato. Finiscono con passare anni in prigione per questo sistema introdotto in Palestina dal colonialismo britannico e adottato poi dall’occupazione sionista.
– Il drammatico aumento dei bambini palestinesi detenuti in detenzione amministrativa.

Ahmad Sa’adat il 25 dicembre 2008 è stato condannato a 30 anni di carcere, da un tribunale militare sionista, per il suo ruolo di segretario generale di una delle principali organizzazioni di resistenza palestinese, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Questo dopo che nel marzo 2006, l’esercito israeliano aveva assediato per dodici ore la prigione palestinese di Gerico, con bulldozer e carri armati, per rapire lui e altri cinque prigionieri politici.
Dalle prigioni dell’occupazione sionista Sa’adat continua a svolgere, insieme a 5.000 compagni detenuti politici palestinesi, azioni di resistenza con scioperi della fame collettivi, dichiarazioni di solidarietà con lotte in corso, in particolare quelle contro l’imperialismo e il razzismo.
Sostenere il suo rilascio è denunciare chiaramente il ruolo delle potenze imperialiste nella sua prigionia e nella colonizzazione sionista della Palestina, ma è anche combattere la complicità dell’A.N.P. e il suo “coordinamento della sicurezza” nell’oppressione del popolo e nella
criminalizzazione della resistenza palestinese. L’Autorità Nazionale Palestinese, un organismo di rappresentanza nato dopo gli accordi di Oslo, ha dato a Israele il controllo sulla maggior parte dei terreni agricoli e aperti, dove si trovano tutti i loro insediamenti le colonie, mentre le forze dell’ANP governano i principali centri abitati, come Ramallah, Nablus e Al-Khalil.
L’entità sionista persegue la negazione della resistenza palestinese con: omicidi, stragi, bombardamenti, detenzioni, arriva a incarcerare e torturare perfino i bambini, ma anche a praticare demolizioni di abitazioni, appropriazioni di fonti idriche, taglio degli ulivi e sequestro delle barche
dei pescatori palestinesi. Tutto ciò per piegare la volontà di un popolo e cercare di costringerlo ad abbandonare la sua terra, per confinarlo in bandustan sempre più ristretti. Quello israeliano è uno degli esempi più feroci di ‘colonialismo di insediamento’ e rappresenta la logica dell’oppressore, cioè lo sradicamento, l’occupazione, il contenimento di forme di dissenso.
Da noi gli esempi più significativi sono rappresentati dall’utilizzo dei sistemi anti-migranti, testati sui pescatori di Gaza; oppure il modello “strade sicure”, con i militari nelle strade, ma anche i CPR. Centri di Permanenza per il Rimpatrio dove vengono richiusi migranti privandoli della libertà senza aver commesso un reato, senza una minima tutela sanitaria tanto meno quella psicologico-psichiatrica e con una detenzione che si protrae nel tempo.
SOSTENIAMO LA LOTTA DEI PRIGIONIERI PALESTINESI, LA LIBERAZIONE DI AHMAD SA’ADAT
LOTTIAMO CONTRO IL COLONIALISMO IN TUTTE LE SUE FORME
SOLIDALI CON LA PALESTINA E LA SUA RESISTENZA

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