Assemblea pubblica domenica 22 maggio alle ore 18:30 in via Carlo Esterle 15 – Milano
Per garantire il diritto al culto il Comune di Milano nega il diritto alla casa a decine di migranti
In questi mesi Il Comune di Milano ha messo a bando gli ex bagni pubblici di via Esterle per destinarli a luogo di culto. Questo edificio è la nostra casa da cinque anni. Siamo una comunità di migranti provenienti dal Brasile, dalla Bulgaria, dalla Costa D’avorio, dal Gambia, dalla Guinea Conakry, dal Mali, dal Marocco, dal Perù.
Siamo rider, agricoltori, operai edili, badanti, ambulanti, addetti alla pulizia. Abbiamo contratti di lavoro precari e a tempo determinato. Riceviamo salari bassi senza alcuna tutela.
Alcuni di noi hanno i documenti per asilo politico, altri per lavoro o per motivi speciali. Altri invece sono da molto tempo in attesa di riceverli.
Esterle non è solo la nostra casa. È il luogo dove preghiamo, dove ci incontriamo, dove discutiamo. Dove parliamo dei nostri paesi di origine, segnati da guerre, carestie, e crisi economiche, che ci hanno spinto a partire. Prima di noi questo luogo era degradato e abbandonato da tempo. Noi l’abbiamo pulito e adattato per viverci. Abbiamo fatto ciò che avrebbe dovuto fare il Comune garantendoci un tetto dove vivere.
Invece a Milano e provincia ci sono oltre 13.000 case popolari sfitte o inagibili che non vengono assegnate. Per una casa assegnata altre 12 restano vuote e sono migliaia le persone che sono costrette a dormire per strada o in edifici non adatti. Adesso, dopo cinque anni, il comune di Milano, ignorandoci, propone di destinare la nostra casa a luogo per il diritto al culto e ci nega di fatto il diritto all’abitare.
Così facendo, vorrebbe chiudere per sempre un luogo che ha ospitato tante persone in difficoltà, che abitavano per strada e non ricevevano alcuna assistenza pubblica. Tutto ciò in una città come Milano dove gli affitti sono alti e per un lavoratore migrante, con contratti brevi e sottopagati, è quasi impossibile trovare un appartamento. Senza casa non c’è vita, salute e lavoro. Chiediamo a tutti e tutte di sostenerci a vivere dignitosamente. Non vogliamo perdere questo luogo senza una soluzione alternativa per tutti gli abitanti.
A Milano ci sono tanti edifici liberi che il Comune, se solo volesse, potrebbe mettere a disposizione per il diritto al culto senza metterci uno contro l’altro.
Vi chiediamo di partecipare a un’assemblea pubblica domenica 22 maggio alle ore 18:30 in via Carlo Esterle, n.15 per confrontarci e per organizzare una manifestazione sotto il Comune alle ore 10 del 30 maggio, giorno di chiusura del bando.
Ci Siamo – cisiamoretemilano@gmail.com