SOSTENIAMO LE DUE GIORNATE DI MOBILITAZIONE DEL 29 E 30 GENNAIO

NON SIAMO SULLA STESSA BARCA!

SOSTENIAMO LE DUE GIORNATE DI MOBILITAZIONE DEL 29 E 30 GENNAIO

È ormai evidente che la crisi rappresenti l’elemento determinante delle politiche economiche e sociali in atto e che l’avvento del Covid e il suo utilizzo strumentale abbia messo palesemente e prepotentemente in luce la debolezza strutturale del sistema economico capitalistico e la sua impossibilità di dare risposte, incapace di contenere ed arginare gli effetti devastanti che causa, così come successo in altre fasi storiche in cui, in parte ha potuto concedere aumenti salariali, maggiore occupazione e garanzie sindacali sotto la spinta e determinazione delle lotte.

Di fronte ad una perdita dell’ occupazione che ha raggiunto il valore più alto dal 2016 (57%- un tasso di disoccupazione giovanile oltre il 30% e di inattivi di 14,1 milioni), ad un sistema sanitario sempre più privatizzato e completamente inadeguato a far fronte ai bisogni e alla salute dei proletari, una scuola in cui l’aspetto classista emerge chiaramente perché incapace di garantire ai più deboli pari opportunità e possibilità, all’erosione continua del salario indiretto, ai salari sempre più bassi, ai livelli di sfruttamento sempre maggiori fino ad arrivare a vere e proprie forme di schiavismo alimentate, nei confronti della forza lavoro immigrata, da un substrato ideologico razzista … Di fronte a tutto ciò,  il potere sta mostrando un’aggressività maggiore, utilizzando forme differenti di repressione e violenza verso tutte quelle lotte che pongono una minima critica alle politiche in atto, alle condizioni di lavoro e sociali e mettono in campo una forza e un’autonomia che esce dalle compatibilità e le ritualità stabilite,  “sfidando”, come in questo preciso periodo, la visione di una presunta “unità nazionale” con il quale si vorrebbe tutti nella stessa barca, accomunati dall’emergenza Covid.

Ma la barca su cui viaggiamo non è la stessa.

Mentre per i padroni questo periodo di pandemia ha rappresentato un’opportunità per aumentare lo sfruttamento e fare più profitti: farmaceutica. tecnologia, grande distribuzione online, sono i tre settori usciti vincitori dalla crisi.

La barca su cui viaggiano i proletari è fatta di:

  • Cassaintegrazione: la cassa Covid rappresenta il 94% di ore autorizzate di cassa integrazione che complessivamente tra gennaio e ottobre hanno toccato il record di 3,6 miliardi, una cifra che confrontata con i 276 milioni del 2019 o con gli anni più duri della crisi (1,2 miliardi del 2010), evidenzia tutta la drammaticità della situazione.
  • perdita di posti di lavoro: …nei primi sei mesi dell’anno si registrano 578mila posizioni lavorative in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; un saldo dovuto a una diminuzione di 1 milione 567mila attivazioni di rapporto di lavoro dipendente (-362mila a tempo indeterminato e -1 milione 205 mila a termine) e un calo di 988 mila cessazioni (-207mila a tempo indeterminato e -781mila a termine). Lo rilevano l’Istat, il ministero del Lavoro, l’Inps, l’Inail e l’Anpal nella Nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione del secondo trimestre …
  • un generalizzato aumento della povertà: i nuovi poveri in Italia, sono passati dal 31 al 45% nel maggio-settembre 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
  • aumento del rischio di dispersione scolastica con un divario crescente tra nord e sud: in tutto il paese sarebbero circa 34 mila gli studenti a rischio dispersione definitiva *⁴
  • Impossibilità ad accedere alla cura: “Il 90% dei pazienti con patologia cronica e rara ha riscontrato difficoltà nell’accesso alle cure così come all’assistenza domiciliare per la continuità terapeutica o l’assistenza specialistica, a visite ed esami di controllo. 1 persona su 2 è stata costretta a ricorrere al privato per la difficoltà ad accedere alla struttura pubblica *⁵
  • Aumento dei femminicidi e delle discriminazioni nei confronti delle donne: Il 2020 è stato l’anno in cui l’incidenza della componente femminile nel totale degli omicidi è stata del 40,6%, cioè la più alta di sempre. *⁶ Il tasso di occupazione delle donne è di 18 punti percentuali più basso di quello degli uomini, il lavoro part time riguarda il 73,2% le donne ed è involontario nel 60,4% dei casi. I redditi complessivi guadagnati dalle donne sul mercato del lavoro sono in media del 25% inferiori rispetto a quelli degli uomini *
  • incessante sfruttamento dei territori e il loro conseguente impoverimento ed aumento di catastrofi “naturali”

 – continuazione del dominio coloniale attraverso l’uso delle frontiere, l’accaparramento delle terre (land grabbing), il controllo sulle materie prime, la lunga manus sulle politiche interne dei paesi, il dominio delle multinazionali, l’utilizzo del debito, l’installazione di basi militari, il controllo militare e politico delle rotte marine, l’utilizzo e spartizione delle frontiere…, le guerre … *⁸

Non siamo quindi sulla “stessa barca”!

La situazione sicuramente non è certo rosea, ma a nostro favore, se sappiamo coglierle, giocano le contraddizioni frutto di questa crisi che generalizza le condizioni di vita attraverso un processo di proletarizzazione sempre maggiore di larghe fette di popolazione, internazionalizza il rapporto di sfruttamento ed unisce settori lavorativi, disoccupati, immigrati, donne e giovani in un unico destino.

Un dato ormai lapalissiano è che, individualmente o settorialmente, nessuno ha la forza per contrastare i processi in atto; emerge quindi la necessità di unità, di creare una forza reale che si contrapponga, rivendichi e realizzi su contenuti di classe un cambiamento.

Il tentativo che viene espresso dal “ Patto d’azione anticapitalista- per un Fronte unico di classe”, al di là dei limiti, delle contraddizioni che si possano rilevare o delle singole rivendicazioni su cui si può o no essere perfettamente in sintonia, va però nella direzione di dare un corpo organizzativo, politico e di prospettiva allo scontro di classe, alle singole vertenze, alla rabbia e disperazione vissuta dai proletari spesso nell’isolamento più totale. È il tentativo di fare rete e di rispondere agli attacchi unendo le singole specificità che si muovono su contenuti spesso a carattere economico-sindacale ad un piano più generale di oppressione e sfruttamento determinato dal capitale.

Lo sciopero nazionale del 29 ha il pregio di anticipare quanto succederà a breve quando, finita la proroga, i padroni avranno mano libera ai licenziamenti, in una situazione di mancato rinnovo dei contratti scaduti da anni, di ammortizzatori sociali insufficienti, di un sistema sanitario allo sfacelo, di restrizioni sulle possibilità di sciopero (si veda l’ultimo accordo nel comparto scuola) e di ristrutturazioni importanti che stanno avvenendo a partire dal mondo della logistica, che rappresenta uno dei settori più combattivi e sindacalizzati.

È sicuramente uno sciopero contro le politiche sanitarie, scolastiche, contro il governo e le manovre padronali ed assume una valenza importante ancor più ora che è stato messo, nero su bianco, il piano di ristrutturazione della TNT Fedex che comporterà la dismissione di tutto il traffico nazionale che, in termini umani, si tradurrà in 6300 esuberi, ovvero licenziamenti diretti in tutta Europa e un tot, non quantificato, di lavoratori indiretti (in subappalto, nelle cooperative, attraverso intermediazione delle agenzie interinali). A Liegi, in Belgio, 671 lavoratori sono già stati licenziati. Un piano che se non viene fermato, rappresenterà una sconfitta paragonabile a quella che avvenne negli anni ’80 alla Fiat, con ricadute occupazionali, sindacali, politiche su tutti i lavoratori, sull’intera classe.

Ancor più importante perché ha la caratteristica di fondere più aspetti: lavorativo, sanitario, occupazionale, contrattuale; rappresenta la possibilità, per condizioni oggettive, dato che Fedex è una multinazionale americana ed interviene a livello mondiale, di travalicare i confini nazionali e fare fronte comune a livello europeo contro le politiche del capitale aumentando di forza e organizzazione le lotte, favorendo maggiori possibilità di vittoria.

Allo sciopero del 29 saremo a fianco di altri lavoratori, a rafforzare le lotte in corso e a dare impulso ad un percorso di unità della classe contro le politiche capitaliste.

Saremo alle iniziative territoriali del 30, in piazza, con lo stesso spirito, contro le politiche di privatizzazione della sanità, contro una scuola classista, lo sfruttamento, il razzismo, contro ogni attacco al diritto di sciopero di lavoratori e lavoratrici, contro l’uso di risorse pubbliche per le spese militari e il rafforzamento dei dispositivi securitari, contro l’isolamento e le solitudini forzate in nome della “guerra al virus”, portando l’esperienza e il contributo che nasce dal lavoro e dai momenti di mobilitazione che quotidianamente svolgiamo nel nostro territorio metropolitano.

Panetteria Occupata                           Milano 26-01-2021

appello per 29 e 30 gennaio appello per le giornate di lotta del Patto d’Azione anticapitalista- Per un fronte unico di classe

*¹ (dal Corriere: I settori che hanno battuto il virus, +401,1 miliardi per Amazon )

https://www.corriere.it/economia/finanza/cards/100-societa-mondiali-che-hanno-guadagnato-borsa-la-pandemia-covid-19/classifica-completa-66.shtml

*² [https://www.agi.it/economia/news/2020-09-18/quanti-posti-lavoro-persi-coronavirus-9695033/]

*3. 17 ottobre 2020 – https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-italia-aumentano-nuovi-poveri-passano-31-45percento-ADHGvgw

*⁴ [http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/universita-e-scuola-al-sud-nel-post-covid-il-rapporto-svimez-2020.flc]

https://www.genova24.it/2021/01/scuola-lallarme-di-save-the-children-in-preoccupante-aumento-labbandono-scolastico-248507/

*⁵ [https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=90696]

*⁶https://ilbolive.unipd.it/it/news/2020-stato-lanno-peggiore-femminicidi] https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/25/con-il-lockdown-e-aumentata-la-violenza-sulle-donne-nel-2020-uccisa-una-donna-ogni-3-giorni-raddoppiano-i-femminicidi-suicidi/6015926/

*⁷ https://www.corriere.it/speciale/cronache/2020/donne-lavoro-covid-occupazione-femminile/]

*⁸https://www.osservatoriodiritti.it/2020/10/27/land-grabbing-significato-definizione-esempi-cos-e-conseguenze-cause/]

https://serenoregis.org/2020/08/27/la-politica-mortale-dei-confini-coloniali-durante-il-covid-19-niamh-ni-bhriain/]

https://www.repubblica.it/solidarieta/dirittiumani/2020/12/14/news/terre_espropriate_tra_i_predatori_anche_la_banca_mondiale_le_leggi_e_anche_i_terroristi-278304919/

https://www.limesonline.com/usa-america-latina-intervento-militare-golpe-guerra-fredda-narcotraffico/121518?prv=true

 

Questa voce è stata pubblicata in Generale, Lavoro. Contrassegna il permalink.