25 aprile Via Padova – comunicato

I compagn@ della Panetteria Occupata vogliono esprimere la solidarietà e il sostegno agli antifascist@ che nella giornata del 25 aprile hanno voluto ricordare chi ha combattuto nella Resistenza al nazi-fascismo e che anche in questa giornata sono stati oggetto di atti repressivi.
Riportiamo il comunicato su quanto accaduto in Via Padova a Milano:

DA VIA PADOVA
Siamo un gruppo di antifascist* del quartiere e vorremmo spendere due parole su quanto accaduto. Mentre alcun* di noi portavano dei fiori alle lapidi dei partigiani del quartiere, rispettando le norme sanitarie (mascherine e distanza), in via Dogali, siamo stati accerchiati e caricati senza alcun motivo.
Tra di noi c’erano un padre con una bambina piccola e una persona anziana. Dopo che la Polizia ha detto che ci si poteva allontanare, siamo andati verso la lapide di Via Celentano per concludere il giro. Una volta deposti i fiori, stavamo andando via. A quel punto, siamo stati nuovamente aggrediti, ancora senza motivo, da parte delle forze dell’ordine che hanno preso uno dei nostri compagni, di cui non abbiamo ancora notizie.
Altri compagni e persone del quartiere sono accorsi a portare solidarietà. In risposta, è stata chiamata la celere. Dopo un’ora di accerchiamento e tensione, siamo riusciti ad andarcene. Situazioni simili sono accadute anche in altre zone della città.
I fatti di oggi dimostrano come qualsiasi forma di dissenso venga repressa con la scusa dell’emergenza sanitaria, persino rivendicare la lotta partigiana contro il nazifascismo. La reazione spropositata da parte delle forze dell’ordine in questo periodo è un’evidenza della loro volontà di stringere sempre più il controllo e limitare le libertà, accusando persone singole per non assumersi le loro responsabilità riguardo questo disastro sanitario.
In un momento in cui il Governo programma quando riaprire le aziende, quando rimandarci a lavorare, noi dobbiamo rivendicare la nostra libertà di autodeterminarci e di vivere le città e gli spazi, incluso il commemorare chi è mort* per questa libertà.

P.S.: il compagno dopo 3 ore di fermo presso la Questura è stato rilascito dopo essere stato identificato e denunciato per “resistenza”

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