DAL TERRITORIO … ORGANIZZIAMOCI E LOTTIAMO

DAL TERRITORIO … ORGANIZZIAMOCI E LOTTIAMO
DAI TERRITORI ORGANIZZIAMOCI E LOTTIAMO
Vakhtang era un cittadino georgiano che il 18 gennaio scorso è stato ucciso dalle forze dell’ordine all’interno del CPR di Gradisca in Friuli. Era uno delle migliaia di immigrati che sono rinchiusi in tutta Italia in veri e propri lager dove si viene reclusi esclusivamente per il fatto di non avere i documenti in regola. Queste strutture detentive sono la punta di un sistema di gestione della popolazione immigrata basata sul controllo, la repressione e il ricatto per costringerli ad essere lavoratori maggiormente disponibili ad un super-sfruttamento. La detenzione nei lager chiamati “Centri per il Rimpatrio” significa, mesi in condizioni disumane, per poi o essere deportati nei paesi di origine o continuare una vita da clandestini, considerata un reato per le leggi italiane. Questa scelta politica, portata avanti da tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni, siano essi di destra che di sinistra, è utile e funzionale affinché le persone siano costrette ad accettare condizioni di lavoro disumane, per poter mantenere un contratto, forma necessaria ed indispensabile al permesso di soggiorno e ad ottenere una casa. Dalla costruzione dei Centri di Permanenza Temporanea istituti nel 1998 dalla legge Turco-Napolitano ai CIE, previsti dal Pacchetto Sicurezza del 2008 dell’allora ministro dell’interno Maroni con il Governo Berlusconi, agli attuali CPR previsti dalle leggi Minniti-Orlando, questi lager sono stati criticati e teatro di innumerevoli proteste e rivolte da parte degli immigrati che vi erano rinchiusi. Anche oggi è necessario mobilitarsi perché tutti i CPR chiudano per sempre. Per non permettere che l’omicidio di Vakhtang passi sotto silenzio. Per impedire che anche a Milano riapra un nuovo CPR, un nuovo lager, come quello che l’attuale giunta comunale a guida PD starebbe per aprire in Via Corelli.
NO ALL’APERTURA DEL CPR DI VIA CORELLI – CHIUSURA DI TUTTI I CPR
Le politiche di controllo e repressione indicate dalle leggi Minniti-Orlando a firma PD, sono state rafforzate dai Decreti Sicurezza a firma del precedente Ministro degli Interni Salvini e, nonostante tutte le promesse, mantenuti attuativi anche dall’attuale Governo 5Stelle-PD. Decreti Sicurezza che hanno intensificato la stretta repressiva sui flussi migratori ed allo stesso tempo definito un progetto organico repressivo nei confronti delle lotte sociali e dei lavoratori. Un disegno autoritario teso ad abbattere ogni residuo spazio di agibilità per chi lotta siano lavoratori, disoccupati o studenti ad esempio con l’inasprimento delle pene per blocco stradale. Assistiamo ad un’offensiva governativa/padronale quotidiana, gestita dalle forze dell’ordine, fatta di denunce, fogli di via, Daspo, obblighi di dimora e sanzioni amministrative che colpiscono chi lotta sui posti di lavoro contro i licenziamenti e lo sfruttamento ed il peggioramento delle condizioni generali (dalla diminuzione dei salari ai contratti sempre più precari), fino alle lotte nei territori per la garanzia abitativa o contro le devastazioni ambientali. Nonostante il silenzio dei principali mezzi di informazione e nonostante l’apparato repressivo messo in campo dallo Stato, sono numerose le mobilitazioni che aprono una breccia ed una prospettiva per l’intera classe lavorativa. Con questo movimento è necessario costruire un ampio e unitario fronte di lotta. Con questo movimento è necessario mobilitarsi per la cancellazione dei Decreti Sicurezza.
CANCELLIAMO I DECRETI SICUREZZA
SOLIDARIETA’ A CHI VIENE COLPITO DALLA REPRESSIONE
Il territorio metropolitano milanese vede la presenza di numerosi poli logistici, di capannoni e magazzini, delle grandi multinazionali della produzione e della distribuzione, di poli di ricerca ed universitari e con essi di migliaia di lavoratori, di un nuovo movimento operaio internazionale non più disposto ad accettare passivamente le condizioni che la crisi ha generato. Nella lotta superiamo gli atteggiamenti che ci vorrebbero inculcare con le politiche razziste tese ad una divisione fra i lavoratori, fra autoctoni ed immigrati. Nella lotta superiamo le divisioni che le diverse forme contrattuali esistenti hanno prodotto. Sul territorio possiamo unire e rafforzare le diverse vertenze, i diversi bisogni ed interessi immediati ed inserirli in un piano più generale, un fronte di resistenza contro la crisi e la tendenza alla guerra. Possiamo farlo insieme…

PARTECIPA ALLE INIZIATIVE DELLA PANETTERIA OCCUPATA:

VENERDI 7 FEBBRAIO: DALLE 19:30 APERICENA DALLE 21:00 PROIEZIONE DEL FILM “IL GIOVANE MARX”

SABATO 15 FEBBRAIO: CENA DI SOTTOSCRIZIONE PER UNA CASSA DI RESISTENZA PER SOSTENERE LE LOTTE

VENERDI 21 FEBBRAIO: DALLE 18:30 APERICENA ORE 20:30 “CHI SOSTIENE CHE COMUNISMO E NAZISMO SONO UGUALI E PERCHE’?” INTERVENTI, DISCUSSIONE, VIDEO

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