Sabato 16 aprile dalle ore 12,00 PRESIDIO AL CARCERE DI OPERA per sostenere la campagna per l’abolizione della circolare che vieta ai detenuti in regime 41bis di ricevere libri o stampe di ogni genere dall’esterno.
Il presidio si svolgerà sabato pomeriggio dalle ore 12,00 al carcere di Milano Opera, in concomitanza con Cuneo, Tolmezzo UD), Terni, Bancali (SS), Parma.
I prigionieri di Opera sono in lotta contro gli abusi della direzione e delle guardie. SOSTENIAMOLI CON UNA PRESENZA NUMEROSA!
mail: paginecontrolatortura@inventati.org
blog: https://paginecontrolatortura.noblogs.org
presidio davanti al carcere di Opera (Mi) sabato 16 aprile, dalle ore 12
Per contrastare l’inasprimento della censura nelle sezioni a 41bis e, in particolare, per cancellare il divieto a ricevere libri e riviste sia ai colloqui che per corrispondenza.
Con questo scopo si è sviluppata una campagna dal titolo “pagine contro la tortura” che per il giorno sabato 16 aprile ha promosso diversi presidi concomitanti davanti ad alcune delle carceri con sezioni a 41bis (Bancali – SS, Tolmezzo – UD, Cuneo, Milano-Opera, Parma, Terni).
Il 41bis, vero e proprio regime di tortura finalizzato ad estorcere collaborazione, pentimento, in poche parole delazione e infamia, non coinvolge solo i detenuti che vi sono rinchiusi, ma condiziona l’intero regime carcerario, estendendo all’Alta Sorveglianza (AS) e oltre, le sue modalità di ricatto, controllo e distruzione della dignità-identità del prigioniero.
Saremo davanti al carcere di Opera anche per sostenere concretamente la lotta dei prigionieri del I° Padiglione, IV° piano, Sezioni A-B-C che hanno sottoscritto un appello contenente cinque chiare rivendicazioni che vanno dalle cure mediche (dalle lettere che riceviamo il rinomato Centro Clinico è un luogo infernale), al controllo dei prigionieri sulla qualità e i prezzi del sopravvitto, alla fruizione dei colloqui estivi all’aria aperta per tutti, fino all’abolizione della norma che permette pestaggi, sopraffazioni e prepotenze da parte delle guardie. Le lettere che ultimamente riceviamo ci confermano che c’è la volontà collettiva di andare avanti nella mobilitazione.
Sappiamo che non mancano le difficoltà e che la direzione cerca di provocare e intimidire i detenuti in lotta per rompere l’unità; sappiamo che il compagno Maurizio Alfieri è stato messo di nuovo in isolamento come ennesima vendetta contro la sua ostinata determinazione nel lottare contro le porcate che guardie e direzione fanno ai prigionieri. Ma da quanto sappiamo, per fortuna, le cose non vanno sempre come vorrebbe il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, organo che comanda sulla direzione e sulle guardie):
… “e voglio dirvi che tutti noi eravamo già pronti per protestare e non permettere che Maurizio fosse portato in isolamento perché lotta per tutti noi e noi, condividiamo fino in fondo le sue battaglie che sono quelle di tutti noi. Maurizio ci ha spiegato che si trattava di una lettera che lui avrebbe scritto al direttore dove trattava la sua indignazione sui pestaggi ai malati e contro tutti gli abusi di Opera. Tutti noi siamo Maurizio”… (da una lettera da Opera del 23 febbraio 2016)
Il giorno 9 marzo siamo saliti al 7° piano del tribunale di Milano, e abbiamo consegnato ai magistrati di sorveglianza e alle persone lì presenti, come avvocati e familiari dei detenuti, l’appello con le 128 firme allegate e lo abbiamo letto ad alta voce pubblicamente, mostrando anche uno striscione con la scritta “Dalla Cayenna di Opera”, titolo dell’appello dei prigionieri.
Il peggioramento delle condizioni di detenzione all’interno del carcere che hanno portato a questa importante mobilitazione dei prigionieri non è casuale ma coincide con la creazione a cominciare dal 2007 di una grossa sezione a 41bis, fra le più importanti in Italia.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare al presidio per sostenere la lotta dei prigionieri, per contrastare ogni forma di isolamento, per riportare al più presto Maurizio insieme agli altri. Perché quel giorno, ma anche oggi e domani, vogliamo che la lotta dentro e fuori sia una lotta comune.
Aprile 2016, olga2005@autistici.org
vedi: paginecontrolatortura.noblogs.org
“Dalla Caienna di Opera”
Noi sottoscritti detenuti di Opera del 1° Padiglione Sezioni A-B-C quarto piano, con la seguente vogliamo rendere pubblica ogni violazione sui diritti dei detenuti a cui siamo sottoposti attraverso abusi-umiliazioni-ricatti e falsi rapporti …
chiediamo che:
- ci venga dato il diritto di avere una commissione di detenuti per il controllo del vitto come previsto dagli art. 12 e 27 o.p. perché oltre questo non vengono rispettate le tabelle ipocaloriche e la maggior parte dei detenuti sono costretti allo sciopero della fame forzato e il vitto da anni è sempre uguale …
chiediamo che:
- ci sia garantito il diritto alla salute così come sancito dall’art. 32 stabilito dalla Costituzione della Repubblica italiana per la tutela e il diritto alla salute dell’individuo e della collettività. Qui ci negano il diritto alla salute e per un semplice Aulin o Tachipirina dobbiamo chiederne la prescrizione medica (prima di ammalarci), senza contare i lunghi mesi di attesa per visite specialistiche a persone gravemente ammalate e con gravi patologie tuto questo è inaccettabile …
chiediamo che:
noi detenuti del 1° Padiglione di avere il diritto di usufruire dei colloqui estivi all’aria aperta come il 2° Padiglione perché tutti i bambini e famigliari sono uguali e invece la direzione usa i colloqui estivi come un’arma di “premio-ricatto”…
chiediamo che:
- venga abolito l’art, 41 o.p. dove il seguente art. dice che: si richiede l’impiego della forza fisica e dei mezzi di coercizione verso i detenuti.
Questo ignobile articolo giustifica e rende impuniti abusi-violenze e pestaggi sia a Opera che in tutti i penitenziari italiani …
chiediamo che:
- la direzione la finisca di non concedere l’uso dell’ascensore ai lavoranti spesini-portavitto e costringerli (come schiavi) a trasportare centinaia di kili per le scale sino al 4° piano dato che veniamo pagati con 60 miseri euro mensili.
Per concludere:
abbiamo mille ragioni per rappresentare e scrivere il trattamento discriminatorio e disumano a cui siamo sottoposti al 1° Padiglione. Questo nostro comunicato vuole essere solo l’inizio di una serie di iniziative volte ad ottenere i nostri diritti e il ripristino di quel trattamento che non cade in condizioni disumane e degradanti come quello attuale.
In fede i detenuti
Seguono le raccolte di firme (rispettivamente delle Sezioni A-B-C) la cui somma totale è 128)