4 giugno: presentazione “Pasqualino, il gatto guerrigliero”

SABATO 4 GIUGNO DALLE ORE 18

Presentazione del libro di SALVATORE SCIVOLI “PASQUALINO, IL GATTO GUERRIGLIERO – e altri racconti sulle lotte nelle carceri speciali negli anni ’70-’80” (PGRECO Edizioni – 2022)

La discussione sul movimento di lotta dei prigionieri in uno dei momenti più avanzati ci aiuta a fare luce sulla situazione attuale nelle carceri e a riflettere sulle rivolte durante la pandemia, Modena, Santa Maria Capua Vetere, i CPR …

A seguire buffet…..

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30 maggio: Via Esterle 15 Presidio al Comune di Milano

PRESIDIO SOTTO IL COMUNE DI MILANO
LUNEDI 30 MAGGIO ORE 10

Alcuni mesi fa il Comune di Milano ha deciso di mettere a bando la struttura degli ex bagni pubblici di via Esterle, occupata e resa abitabile dagli abitanti stessi già da circa 6 anni, per destinarla a luogo di culto, ignorando così le persone che in quel luogo ci vivono. Via Esterle 15 è una risposta concreta per garantire la possibilità di un abitazione nella città di Milano, garanzia negata dagli alti prezzi del mercato immobiliare, dai bassi salari e dal razzismo.

Il bando verrà chiuso con l’apertura delle offerte lunedì 30 maggio alle pre 10:00, e la rete solidale Ci Siamo ha indetto in quell’occasione un presidio davanti a Palazzo Marino. Sosteniamo questa manifestazione ed aderiamo in solidarietà con le persone che in quella struttura vivono e con questa esperienza di lotta e di autogestione.

Per informazioni e contatti: https://www.facebook.com/Ci-Siamo-Rete-Solidale-610013319411921/

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28 maggio: racconti da “Un viaggio in Palestina. Una settimana in aprile 2022″

Sabato 28 maggio dalle ore 18 racconti da

“Un viaggio in Palestina. Una settimana in aprile 2022”

A seguire buffet.

VIAGGIO IN PALESTINA Perché questa iniziativa che si è deciso di intitolare “Viaggio in Palestina”?

Le ragioni sono molteplici, ma tutte partono da una osservazione della realtà che negli anni abbiamo imparato a conoscere, sia attraverso i racconti dei palestinesi stessi e dei tanti che, superando le difficoltà create dall’occupazione, sono riusciti ad arrivare in Palestina.
Perché da 74 anni, ad un prezzo altissimo pagato giorno dopo giorno, questo popolo resiste circondato da un assordante silenzio, ma anche da una ignobile narrazione che mette sullo stesso piano oppressore e oppressi. Rivendica la propria identità ed esistenza, nonostante tutte le azioni intorno: l’occupazione delle terre palestinesi, il razzismo e l’apartheid israeliano, mirino allo svuotamento della Terra di Palestina dalla presenza di popolazione autoctona con rappresaglie, torture, eccidi ed embarghi.
Sottoposto a interminabili controlli, limitato nella libertà di movimento, rapinato della terra, dell’acqua, della sua storia ed identità dall’entità sionista, sostiene ed unisce vari aspetti di resistenza: quella popolare a Beta, nel campo di Jenin, la coesione dei palestinesi del Negev di
fronte al continuo assalto della pulizia etnica, la resistenza di Gerusalemme, dei territori del ’48, di Gaza.
Un popolo che si rifiuta di essere diviso ed isolato, che si difende anche con i sassi contro la forza di una potenza militare, la stessa che qui in Italia, e non solo, viene indicata come “faro della democrazia in Medioriente”.
Il sionismo attua una strategia precisa usando la tattica di far accettare e rafforzare il consenso attraverso l’uso dei mass media, mistificando la realtà e imponendo una narrazione in cui il sistema di occupazione è il risultato del perenne tentativo di “difendersi dagli attacchi” del popolo
Palestinese.
Viene quindi nascosta e negata la visione del mondo che sta alla base di questa logica: lo sradicamento, l’occupazione, ma anche il contenimento di ogni forma di dissenso.
Attraverso gli occhi di chi ha intrapreso questo viaggio, vogliamo ulteriormente capire e sentire tutto quello che una esperienza diretta, anche alla luce degli eventi dei giorni scorsi, trasmette.

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22 maggio: assemblea pubblica Via Esterle 15

Assemblea pubblica domenica 22 maggio alle ore 18:30 in via Carlo Esterle 15 – Milano

Per garantire il diritto al culto il Comune di Milano nega il diritto alla casa a decine di migranti
In questi mesi Il Comune di Milano ha messo a bando gli ex bagni pubblici di via Esterle per destinarli a luogo di culto. Questo edificio è la nostra casa da cinque anni. Siamo una comunità di migranti provenienti dal Brasile, dalla Bulgaria, dalla Costa D’avorio, dal Gambia, dalla Guinea Conakry, dal Mali, dal Marocco, dal Perù.
Siamo rider, agricoltori, operai edili, badanti, ambulanti, addetti alla pulizia. Abbiamo contratti di lavoro precari e a tempo determinato. Riceviamo salari bassi senza alcuna tutela.
Alcuni di noi hanno i documenti per asilo politico, altri per lavoro o per motivi speciali. Altri invece sono da molto tempo in attesa di riceverli.
Esterle non è solo la nostra casa. È il luogo dove preghiamo, dove ci incontriamo, dove discutiamo. Dove parliamo dei nostri paesi di origine, segnati da guerre, carestie, e crisi economiche, che ci hanno spinto a partire. Prima di noi questo luogo era degradato e abbandonato da tempo. Noi l’abbiamo pulito e adattato per viverci. Abbiamo fatto ciò che avrebbe dovuto fare il Comune garantendoci un tetto dove vivere.
Invece a Milano e provincia ci sono oltre 13.000 case popolari sfitte o inagibili che non vengono assegnate. Per una casa assegnata altre 12 restano vuote e sono migliaia le persone che sono costrette a dormire per strada o in edifici non adatti. Adesso, dopo cinque anni, il comune di Milano, ignorandoci, propone di destinare la nostra casa a luogo per il diritto al culto e ci nega di fatto il diritto all’abitare.
Così facendo, vorrebbe chiudere per sempre un luogo che ha ospitato tante persone in difficoltà, che abitavano per strada e non ricevevano alcuna assistenza pubblica. Tutto ciò in una città come Milano dove gli affitti sono alti e per un lavoratore migrante, con contratti brevi e sottopagati, è quasi impossibile trovare un appartamento. Senza casa non c’è vita, salute e lavoro. Chiediamo a tutti e tutte di sostenerci a vivere dignitosamente. Non vogliamo perdere questo luogo senza una soluzione alternativa per tutti gli abitanti.
A Milano ci sono tanti edifici liberi che il Comune, se solo volesse, potrebbe mettere a disposizione per il diritto al culto senza metterci uno contro l’altro.

Vi chiediamo di partecipare a un’assemblea pubblica domenica 22 maggio alle ore 18:30 in via Carlo Esterle, n.15 per confrontarci e per organizzare una manifestazione sotto il Comune alle ore 10 del 30 maggio, giorno di chiusura del bando.

Ci Siamo – cisiamoretemilano@gmail.com

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20 maggio: sciopero generale – fuori dalla guerra imperialista

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Bollettino sanità “TANTA SALUTE A TUTTI” NR.2

Pubblichiamo il secondo numero del Bollettino sulla salute “Tanta salute a tutti”. Alla Panetteria Occupata è aperto uno degli sportelli sanità: tutti i martedi dalle 17 alle 19.

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La rete “Tanta salute a tutti” partecipa il 20 maggio allo Sciopero contro la guerra, contro l’invio di armi e l’aumento delle spese militari, per l’aumento delle spese sociali, dei salari e delle pensioni.

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20 maggio: SCIOPERO GENERALE!

SOSTENIAMO PARTECIAPIAMO ORGANIZZIAMOCI!

VENERDI 20 MAGGIO SCIOPERO GENERALE! CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA E L’ECONOMIA DI GUERRA – CONTRO IL GOVERNO DRAGHI – VIA LA NATO!

Dai luoghi di lavoro ai territori facciamo vivere questa giornata di lotta, rilanciamo un alternativa di classe! Sosteniamo le parole d’ordine delle organizzazioni sindacali che promuovono lo Sciopero Generale del 20 maggio:

  • Basta spese militari e stop all’invio di armi in Ucraina.
  • Per una nuova scala mobile: aumento immediato dei salari in misura pari all’inflazione e adeguamento di tutti i CCNL per far fronte al caro-vita
  • Stop immediato agli aumenti delle tariffe di luce e gas e blocco dei distacchi delle utenze per tutti i casi di morosità incolpevole.
  • Per un salario garantito che permetta una vita dignitosa a tutti i lavoratori ei disoccupati.

Per una forte riduzione dell’orario di lavoro: lavorare tutti, lavorare meno,
in lavori socialmente utili.

  • Per il diritto alla salute: sanità gratuita, territoriale ed universale.
  • Per il ripristino dell’indennità di malattia nei casi di quarantena da sospetto contagio Covid.
  • Basta morti sul lavoro e di lavoro: rafforzamento delle misure di sicurezza, inasprimento delle sanzioni per la mancata adozione dei dispositivi di prevenzione e ampliamento dei poteri ispettivi e di controllo da parte dei lavoratori e delle loro rappresentanze.
  • Per il diritto alla casa: no agli sgomberi delle occupazioni sociali abitative, no alle speculazioni sui quartieri.
  • No alla repressione degli scioperi e delle lotte dei lavoratori.
  • Fine delle politiche discriminatorie e razziste sui permessi di soggiorno,
    strumento decisivo di divisione dei lavoratori e di assoggettamento
    padronale.
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14 maggio: presentazione bollettino della rete “Tanta Salute”

SABATO 14 MAGGIO ALLE ORE 16:30 IN PIAZZA VIGILI DEL FUOCO (ZONA RUBATTINO) PRESENTAZIONE DEL BOLLETTINO DELLA RETE TANTA SALUTE

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PER UN 1 MAGGIO INTERNAZIONALISTA E DI CLASSE

Intervento al corteo di Milano del 1 maggio:

PER UN 1 MAGGIO INTERNAZIONALISTA E DI CLASSE

L’Italia è in guerra! Una guerra che ha le cause in una crisi economica, politica, sociale ed ambientale del sistema capitalistico.

Ci troviamo di fronte ad un capitalismo che va verso la catastrofe.

Le ragioni della guerra in Ucraina non nascono oggi. Sono il frutto di decennali conflitti interimperialisti. Sono il frutto dell’espansione della NATO, della politica economica dei poli imperialisti USA e Unione Europea in testa.

I proletari, i lavoratori in queste guerre non hanno nulla da guadagnare. La guerra è contro i nostri interessi di lavoratrici e lavoratori.

Per questo dobbiamo a partire dall’opposizione al Governo italiano, Governo Draghi, Governo frutto di un patto corporativo tra padronato e partiti, Governo espressione degli interessi delle strutture sovranazionali europee e del grande capitale

Dire NO all’invio di armi allo Stato ucraino

Dire NO all’escalation militare. Noi non vogliamo una terza guerra mondiale.

Non dimentichiamo che quella in Ucraina non è l’unica guerra in corso. Che l’Italia è presente in 40 missioni militari all’estero, seconda solo agli USA. Che continua una politica neo-coloniale delle potenze dell’Unione Europea in altri paesi del mondo come quella italiana e francese in Africa con le gravi conseguenze sull’immigrazione. Immigrazione dovuta alla guerra, alla povertà, allo sfruttamento economico…

Imporre il ritiro delle truppe italiane dalle missioni di guerra all’estero.

L’organizzazione sovranazionale politica e militare NATO è uno strumento offensivo atto alla guerra.

Imponiamo le parole d’ordine: FUORI LA NATO DALL’ITALIA – FUORI L’ITALIA DALLA NATO

Allo stesso tempo dobbiamo da subito dire NO all’Esercito Europeo.

Dobbiamo far vivere questi obiettivi nelle lotte quotidiane, nelle mobilitazioni sul lavoro, sulla casa, sulla sanità, sull’ambiente… nei nostri territori che subiscono anche loro una continua militarizzazione. Essere capaci di intaccare la macchina della guerra; sono sui nostri territori le aziende che producono armi, sistemi informatici integrati agli strumenti militari, la presenza e i collegamenti tra aziende e università per fini bellici, la presenza nelle nostre strade dei militari con l’operazione “strade sicure” (militari utilizzati ad esempio per reprimere la lotta popolare in Val Susa).

Contrastare la propaganda di guerra.

Propaganda che si regge attraverso l’imposizione di uno stato di emergenza permanente.

Stato di emergenza per la pandemia e ora nuovo stato di emergenza per la guerra.

In questo stato di emergenza permanente che concede poteri illimitati all’Esecutivo, al Governo, che svuota di ogni valenza il Parlamento, si impone il continuo aumento di soldi pubblici per le spese militari. Lo chiede la NATO, lo chiede l’Unione Europea. Aumentare le spese militari al 2% del PIL significa sottrarre risorse pubbliche per gli ospedali, per la sanità, per la scuola, per un welfare alle persone più deboli… Si decide in segreto quante e quali armi inviare in Ucraina. Si impone attraverso decreti del Presidente del Consiglio la gestione della pandemia nel rispetto prima degli interessi delle multinazionali farmaceutiche e poi della salute delle persone e in particolare dei lavoratori.

Si giustificano scelte politiche e sociali di parte come nell’utilizzo dei miliardi del PNRR in arrivo dall’Unione Europea. Chiamiamo questa economia di guerra.

Dall’inizio della pandemia il tasso di occupazione è sceso di molto e il lavoro femminile è quello che è stato più colpito. Aumenta la povertà ad oltre 5 milioni di famiglie, crescono i lavoratori poveri anche se occupati. Si continua a licenziare; viene sostituito lavoro stabile con lavoro precario; aumentano i contratti a termine e interinali.

I nostri salari (salario diretto ed indiretto) non tengono il continuo aumento dell’inflazione; il carovita è evidente a tutti. C’è un aumento della disoccupazione che ha come contro altare un aumento della giornata lavorativa, dei ritmi di lavoro, dello sfruttamento di chi lavora.

Il 1 maggio è una data simbolo per la nostra classe lavoratrice in tutto il mondo. E’ la conquista nella storica battaglia per le 8 ore.

Questa conquista è stata messa in discussione dai padroni, dai loro governi, dallo sviluppo di un sistema produttivo che vuole imporci lo sfruttamento del lavoro salariato per l’intera giornata, per 365 giorni all’anno.

Oggi dobbiamo rivendicare con forza la riduzione della giornata lavorativa e riattualizzare le parole d’ordine: lavorare meno – lavorare tutti. E imporre aumenti salariali per tutti.

All’attacco alle condizioni proletarie, contro l’emergenza sociale, contro i piani governativi e confindustriali, diventa urgente e necessario trovare un terreno comune di unità delle lotte.

Le lotte che vengono condotte sul lavoro, per la casa, nelle scuole, contro le discriminazioni verso i lavoratori immigrati, sui territori… devono ritrovare un comune intento: UN FRONTE DI CLASSE.

Un fronte di classe che sappia sviluppare forme concrete di solidarietà; che sappia sviluppare un percorso in un’ottica di “contropotere”, di affermazione di un punto di vista “altro” di classe rispetto a quello dello Stato e del capitale.

La scadenza importante dello sciopero generale del 20 maggio, contro la guerra e contro il governo Draghi deve essere un’occasione che ci trova insieme nella costruzione e affermazione comune dei nostri obbiettivi.

Sui cartelli nelle lotte per le 8 ore era scritta la frase che chiedeva la riduzione della giornata lavorativa ma anche quella per la fine dello sfruttamento del lavoro salariato… è in questa prospettiva che siamo qui oggi. Vogliamo ricordare tutte la donne e gli uomini che sono usciti di casa per recarsi al lavoro e non hanno più fatto ritorno. Vogliamo infine ricordare Lorenzo e Giuseppe, studenti morti nell’alternanza scuola-lavoro.

VIVA IL 1 MAGGIO!

Panetteria Occupata

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primo maggio di lotta anticapitalista e internazionalista

PRIMO MAGGIO MANIFESTAZIONE PIAZZA COSTANTINO/VIA PADOVA ORE 14:30

1maggio2022

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