Per Gaza, per la Resistenza Palestinese, con la Flotilla. Blocchiamo Tutto!

1 ottobre alle ore 17 Assemblea pubblica in Piazza Bottini a Lambrate

3 ottobre sciopero generale

4 manifestazione nazionale a Roma

Per Gaza, per la Resistenza Palestinese, con la Flotilla. Blocchiamo Tutto!

Era da decenni che non si vedeva una partecipazione e un protagonismo così

grande, come per lo sciopero generale, indetto dal sindacalismo di base, del 22

settembre per la Palestina.

Una presenza eterogena di lavoratori, studenti, immigrati, proletari e soprattutto

giovani che attorno alla parola d’ordine: “blocchiamo tutto”, ha espresso l’appoggio

e la vicinanza alla Resistenza del popolo palestinese, contro il genocidio in corso per

mano dell’entità coloniale sionista e il sostegno alla Global Sumud Flotilla.

In quel “Blocchiamo tutto” c’era tutta la rabbia per la complicità e il sostegno in armi

(Italia terzo paese in esportazione di armi verso israele), logistica, progetti, che il

governo italiano e i governi europei e Usa continuano a dare ad israele,

permettendo che il progetto della grande israele, costruito sulle macerie della terra

di Palestina (espropriata da quasi un secolo) e il sangue dei palestinesi, si realizzi,

affinché i loro sporchi affari aumentino con la ricostruzione.

“Blocchiamo tutto” ha significato rompere la gabbia di impotenza vissuta per mesi e

mesi, nonostante mobilitazioni, appelli, azioni e critiche espresse, che non hanno

smosso il governo italiano e tanto meno israele dalle sue politiche coloniali

genocide;

Una risposta alle condizioni di vita sempre più precarie, a salari da fame, affitti da

strozzinaggio, inaccessibilità alla cura, ad un controllo sempre più soffocante, alla

libertà di parola e critica continuamente colpita e all’uso della repressione come

risposta ai bisogni delle persone, alle contraddizioni sociali che questo sistema

politico ed economico produce.

Una risposta alla repressione e alla violenza che quotidianamente si vive nei

quartieri e che si scatena soprattutto contro gli immigrati, le fasce più

marginalizzate e i giovani; che impedisce a due minorenni, arrestati durante la

manifestazione dell’ultimo sciopero generale, e portati nel carcere minorile Beccaria

e poi sottoposti agli arresti domiciliari, per sei mesi di tornare a scuola.

Una risposta al tentativo di creare divisioni attraverso le categorie di buoni e cattivi,

pacifisti e violenti a cui sempre più si risponde con l’affermare che se toccano uno,

toccano tutti, che a lottare eravamo tutti, che sempre più la lotta del popolo

palestinesi incontra la lotta dei proletari delle metropoli, per la loro liberazione e per

la nostra liberazione.

Il migliore sostegno alla Resistenza Palestinese è rafforzare le lotte; perché è solo

così che possiamo cambiare questo sistema, classista e razzista, che produce il

colonialismo, lo sfruttamento, il dominio e trova solo nella guerra interna ed esterna

la soluzione alla sua crisi. Perché è con il silenzio e l’indifferenza, che il potere

vince.

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