Solidarietà con le compagne e i compagni arrestati il 13 maggio 2020
In questi giorni inizia a prendere forma la realtà che avremo davanti nell’immediato futuro:
- da una parte un pesante peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro del proletariato, con la crescita della disoccupazione e con l’attuazione di una cassa integrazione generalizzata per emergenza Covid (soldi che però i lavoratori non hanno ancora ricevuto da quando sono stati messi in CIG); con la continua privatizzazione della sanità, al di là delle dichiarazioni ipocrite su medici ed infermieri dipinti come “angeli” ma sanzionati disciplinarmente non appena si lamentano delle carenze; la completa chiusura delle scuole e dei servizi educativi/assistenziali per i minori, ecc.
- dall’altra il tentativo di cancellare ogni forma di libertà di espressione e di organizzazione sindacale e politica, perché resta primario solo “lavorare e produrre profitto”. Ogni manifestazione di dissenso viene immediatamente punita utilizzando strumenti economici, le sanzioni e le multe, su una popolazione già sfinita dall’isolamento di questi mesi e utilizzando l’arresto ed il carcere quando la resistenza diventa più forte.
Il 13 maggio scorso, 12 compagni, fra i quali lavoratori, studenti e precari, sono stati arrestati con l’accusa di associazione sovversiva (art. 270 bis). Sono accusati anche di aver dato sostegno alla “campagna anti-carceraria” o meglio per aver lottato insieme ai detenuti contro le condizioni di sovraffollamento, di mancanza di garanzie sanitarie, contro i massacri avvenuti nelle carceri (che hanno causato la morte di almeno 15 persone) e rivendicando la libertà per tutti.
L’operazione ha un chiaro fine che non è solo la repressione usata come mezzo per assestare colpi ad ogni opposizione sociale, ma ha “una valenza preventiva” per impedire ulteriori momenti di tensione sociale generati dalla situazione emergenziale, come gli stessi responsabili di sfruttamento, disoccupazione, povertà, hanno tranquillamente dichiarato dalle pagine dei loro giornali.
Ai compagni arrestati va l’abbraccio della nostra solidarietà e della nostra lotta.
Panetteria Occupata, Milano