26 marzo: presidio ESISTO/RESISTO quindi RISIEDO

ESISTO/RESISTO quindi RISIEDO.

SENZA RESIDENZA NON ESISTI!!! PRESIDIO LUNEDI’ 26 MARZO PALAZZO MARINO organizzato dai “COMITATI IN LOTTA: UNITI SI VINCE”
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Ogni giorno, persone vengono minacciate di essere sgomberate, ricattate, per paura versano inutilmente dei soldi all’Aler, tramite dei bollettini postali.
Loro lo chiamano “Indennità di occupazione senza titolo” (€ 891.82 bimestrali), soldi che vengono RUBATI alle persone che sperano di essere regolarizzate. Quei soldi sono il pizzo per l’occupazione.
Pizzo pagato anche nelle tante case che MM non assegna da anni, occupate per necessità, consapevoli che tornando da lavoro, o solo allontanandosi da casa, al loro rientro potrebbero trovare la porta chiusa da una lastra di metallo e i loro effetti personali e quel poco che avevano … non c’è più!
Come se non bastasse … arriva la legge Renzi/Lupi che infligge un altro colpo alla fascia proletaria con l’art. 5 del D.L. 28.3.2014 n. 47 “Misure urgenti per emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015”: chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento alle pubbliche utenze in relazione a quell’immobile.
Gli unici che potrebbero derogare la legge Renzi-Lupi sono i sindaci… ma di questo non se ne parla
E QUINDI CON QUESTA LEGGE :
1. NIENTE iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale;
2. NIENTE attestazione ISEE che consente l’accesso a condizioni agevolate a determinate prestazioni sociali, ai servizi di pubblica utilità e il diritto di ottenere sussidi economici previsti per le persone sprovviste di un reddito congruo; l’accesso a rilevanti diritti sociali, uno tra questi: la partecipazione a bandi per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica o l’acquisto della prima casa; usufruire di prestazioni previdenziali;
3. NIENTE patente di guida o in altri casi niente conversione della patente guida estera;
4. NIENTE scelta della scuola dell’obbligo nelle vicinanze del luogo di dimora;
5. NIENTE allacci delle utenze (luce, gas e acqua);
6. NIENTE rilascio di documenti d’identità e certificazioni anagrafiche varie, con tutto quel che ne consegue in termini di mancato accesso ai diritti che presuppongono la presentazione di documentazione tra i quali il diritto al conseguimento del diritto di cittadinanza, sia per residenza che per matrimonio.
Per gli stranieri o i più emarginati il percorso sarebbe quello di passare attraverso associazioni sociali (che aiutano, invece, il meccanismo di lucro sulla cosiddetta accoglienza) con facoltà di dare a loro piacimento residenze fittizie. Questa soluzione rimane comunque un percorso lungo e tortuoso. Quando invece a tutte e tutti non dovrebbero essere negati i bisogni fondamentali che garantiscono una vita dignitosa.

Le fasce sociali che vivono in povertà sono private della minima assistenza garantita. I cittadini “regolari” sostengono maggiori costi anche sociali rispetto a quelli che deriverebbero da una giusta politica di assistenza e gestione preventiva. Questa la serie di scorrettezze che si sono permessi di effettuare a discapito di tutti quei cittadini che vivono in povertà.
Attuando questa serie di scorrettezze creano dei “nemici”, un nemico costruito per coprire delle colpe, per organizzare campagne elettorali, per ottenere consensi sull’evidente degrado che porta non a rivedere la gestione ma ad aumentare finti controlli, creando repressione, clima di guerra e odi razziali.
E’ tangibile che nei quartieri sia nata una “guerra tra poveri”.
Si può sradicare il pensiero che il vicino di casa “immigrato e magari anche occupante” non sia colpevole del degrado che si respira nei quartieri, solo scoprendo le carte di chi invece di gestire le case per il proletariato le distrugge per creare profitti e indebolisce le persone facendosi che l’individualismo le separi.

ASSEMBLEA DEI COMITATI IN LOTTA : UNITI SI VINCE

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