Invito ad una discussione per costruire una mobilitazione contro la guerra
Un grande attore risulta assente nei paesi occidentali in questa fase, il “movimento contro la guerra” e questo nonostante le condizioni reali esistenti si manifestano in un modo tanto dirompente da giustificarne l’esistenza. Infatti l’attuale quadro internazionale vede sempre più estendersi la mobilitazione dei paesi imperialisti in operazioni di guerra. Un rinnovato interventismo che a fianco della penetrazione economica per la conquista di nuovi mercati unisce veri e propri interventi militari. Le finalità di tali operazioni stanno nell’approfondimento del dominio economico, sociale e politico esercitato su territori che racchiudono importanti interessi strategici per il dispiegamento dell’ordine capitalistico. Paesi importanti per la loro posizione geografica, per le ricchezze del territorio, per l’apertura di nuovi mercati, per lo sfruttamento della popolazione. Operazioni di guerra che vanno a destrutturare territori e popolazioni aprendo la strada ad un nuovo colonialismo. Anche l’Italia è in prima fila e parte attiva di questi processi sia in modo autonomo che all’interno delle strutture internazionali che rappresentano gli interessi del polo imperialista di riferimento UE e della maggior potenza militare gli USA. Sono poco meno di una trentina le missioni militari all’estero che vedono la partecipazione di personale italiano. La presenza militare italiana riguarda numerosi fronti in Europa, Medio Oriente, Africa e Asia all’interno di missioni a comando Nato o sotto l’egida dell’Onu. Solo nell’ultimo periodo, il governo italiano ha ufficializzato la partecipazione di truppe in Libia ed aumentata la presenza in Iraq cioè in due dei paesi dove le devastanti tensioni interne conseguenze delle guerre volute da Usa ed UE diventano pretesto per interventi diretti e per la spartizione ed il controllo delle ricchezze economiche di quei paesi. E dall’ultimo vertice Nato tenutosi a Varsavia è stata decisa la partecipazione di truppe italiane in Lettonia nel quadro di deterrenza nei confronti della Russia e dall’ inizio della crisi ucraina le esercitazioni a ridosso dei confini russi sono più che raddoppiate. Esercitazioni che avvengono periodicamente con il coinvolgimento attivo di truppe e di basi anche sul territorio italiano (e che vedono in alcuni territori momenti di lotta come in Sardegna e in Sicilia). Si tratta di una vera e propria propensione imperialista che trova le sue regole all’interno degli attuali rapporti sociali. La guerra quindi come conseguenza delle leggi del capitale e direttamente connessa alla fase di crisi del sistema capitalistico. Da decenni una forte crisi di sovrapproduzione di capitale investe gli Usa e l’Europa e vede nella guerra una delle sue tendenze necessarie a rallentarne il crollo. Aumento delle spese e degli investimenti nel complesso economico militare e tendenza alla guerra sono le risposte dei governi alla crisi. Per i paese o principalmente per le popolazioni del resto del mondo significano guerra imperialista cioè distruzione, miseria e sfruttamento. Questa dinamica ha conseguenza anche sul fronte interno dei paesi imperialisti. I “processi” di guerra operanti e in fase di attuazione vanno imprimendo una forte accelerazione in senso dispotico, oppressivo e di supersfruttamento. Processo che investe ogni ambito della condizione proletaria moderna. All’aumento delle spese militari si assiste una contrazione degli investimenti in welfare, dalla sanità all’educazione. Ed allo stesso tempo, anche attraverso politiche emergenziali,si impongono sempre maggiori livelli di sfruttamento per i lavoratori tutti. Anche le dinamiche migratorie sono in gran parte diretta conseguenza delle guerre in corso, unitamente alla volontà dei padroni di avere manodopera a basso costo a disposizione, e diventano terreno fertile per il riaffiorarsi di sentimenti razzisti e protezionisti.
Crediamo che a questa situazione, agli scenari di guerra interna ed esterna, occorra rispondere rilanciando il dibattito e l’iniziativa di opposizione alla guerra. Vi invitiamo ad un momento di incontro per discutere insieme la possibilità di costruire momenti di iniziativa (di informazione e di mobilitazione) che vadano nella direzione di “togliere la terra da sotto i piedi” al militarismo e alla tendenza alla guerra in atto e siano anche da volano per il rilancio delle lotte sociali sui bisogni: lavoro – casa – sanità – educazione.
Vi invitiamo domenica 29 Gennaio, alle ore 16,00 in Panetteria Occupata , Via Conte Rosso 20, per discuterne insieme.
Gennaio 2017 Panetteria Occupata, Milano