Invito ad aperitivo di sostegno economico
e di discussione con gli operai Dielle
Domenica 27 Luglio alla Panetteria Occupata dalle h.18:30
Alla Dielle di Cassina de’ Pecchi, fabbrica di riciclo di materiale plastico, è in corso una dura lotta da più di 2 mesi. Ne sono protagonisti circa 60 operai provenienti dall’Africa, da paesi arabi, dalla Romania e dall’Italia, iscritti al S.I. Cobas.
Invitandovi a sostenere questa lotta con la vostra presenza al presidio e con vostro sostegno economico, vorremo condividere con tutti/e alcune considerazioni che hanno reso questa esperienza particolarmente significativa sia per gli operai stessi che per i solidali radunati intorno a loro:
1)La multiformità della lotta;
Oltre aver scioperato per 2 mesi, gli operai hanno fatto picchetti davanti ai cancelli dell’azienda, hanno costruito un presidio permanente, hanno parlato con gli operai portati per sostituirli riuscendo spesso a convincerli di unirsi o andarsene, hanno cercato di tener informati chi transitava di lì con striscioni e volantini guadagnandosi spesso la loro solidarietà. Queste iniziative hanno permesso unione e adesione pressoché totale fino ad oggi.
2)Una lotta costante;
Dopo la prima settimana di sciopero è stato costruito un presidio permanente che è diventato da subito il punto di riferimento della lotta in quanto luogo d’incontro fisico tra gli operai stessi e altri operai, solidali e compagni che hanno potuto scambiare opinioni ed esperienze. Un punto di socialità capace di unire nella lotta persone provenienti da paesi diversi anche nei momenti più difficili.
3) Chi conduce la lotta, decide anche;
Quasi subito si è messo in moto un processo di costante valutazione dei rapporti di forza da parte degli operai stessi; la continua evoluzione dei rapporti di forza sul campo, riassunta dallo slogan degli operai “polizia sì, sciopero no; polizia no, sciopero sì”, ha dato a questa lotta la capacità di colpire e di bloccare la produzione nei momenti più sensibili. Questa analisi assieme a iniziative fantasiose e diversivi per complicare il lavoro delle forze dell’ “ordine”, hanno permesso fino ad oggi che la lotta si protraesse a lungo senza finire in un vicolo cieco.
4) Le maschere cadono;
E’ stata l’insistenza di tutti gli operai a continuare la lotta con le modalità sopra esposte, per ottenere un accordo migliorativo rispetto alle condizioni di lavoro precedenti, ad aver costretto la questura di Milano a gettare la maschera e sgomberare il presidio. Mentre a parole si presenta come “istituzione equidistante” tra le parti, nei fatti si è dimostrata in più occasioni come l’alleato più prezioso del padrone della Dielle.
Per queste ragioni pensiamo che sia importante continuare a dare un nostro sostegno fisico al presidio, ristabilitosi Venerdì 18, dopo l’interruzione dello sciopero da parte degli operai, e un contributo economico alla Cassa di Resistenza degli Operai.
Panetteria Occupata, via Conte Rosso 20, Lambrate – Milano
Il presidio degli operai Dielle sia trova in via Galileo Galilei a Cassina de’ Pecchi (MI).
CRONOLOGIA (aggiornata al 18 luglio):
18 Maggio 2014: inizia lo sciopero dei lavoratori della DIELLE una ditta di riciclaggio di materie plastiche con sede a Cassina De Pecchi, con l’obiettivo di vedere applicato il contratto nazionale, quindi la richiesta di aumento salariale (rispetto ai 700 euro al mese per 150 ore al mese) e il rispetto delle misure di sicurezza.
24 Maggio: dopo la prima settimana di sciopero fuori dai cancelli il padrone della ditta dichiara di non voler accettare nessuna trattativa e minaccia di licenziare 15 lavoratori. Si intensifica il blocco dei camion che trasportano la plastica e dei crumiri e si decide di allestire un presidio permanente fuori dai cancelli.
29 Maggio: si tiene il primo tavolo di trattativa in Prefettura. La ditta inizialmente dichiara che è possibile trattare la paga base dei lavoratori e chiede di riaggiornarsi alla settimana successiva. Questo sarà solo il primo dei rinvii richiesti dall’azienda con il solo scopo di illudere i lavoratori e di allungare i tempi della trattativa. Nel frattempo durante la settimana i lavoratori in presidio permanente registrano in più occasioni minacce durante la notte da parte di “loschi individui”. Questo non scoraggia gli scioperanti e si continua la Lotta.
5 Giugno: durante il secondo tavolo in Prefettura l’azienda dichiara che intende licenziare addirittura 25 lavoratori. Questa posizione è inaccettabile: lo sciopero e il blocco dei camion continuano fino a che non verranno reintegrati tutti. Nel video, nel comunicato e nell’intervista vengono spiegate le ragioni dello sciopero:
15 Giugno: la Eco Servizi una nuova cooperativa, subentra alla Fast Service nell’appalto dell’azienda. La Eco Servizi è molto vicina alla DIELLE: il presidente della cooperativa è il cugino del proprietario della DIELLE.
25 Giugno: La questura prova a forzare il blocco con l’uso della celere, ma la determinazione dei lavoratori e dei molti solidali accorsi a supporto della lotta fa desistere la polizia e il blocco continua. Nel frattempo si moltiplicano le iniziative di solidarietà a sostegno della Cassa di Resistenza da parte delle realtà organizzate di Milano e Hinterland. Proseguono anche i presidi informativi a Pioltello e comuni limitrofi dove abitano la maggior parte dei lavoratori.
26 Giugno: il protrarsi dello sciopero fa si che venga convocato d’urgenza un altro tavolo in Prefettura. La DIELLE rinuncia agli esuberi e propone una cassa integrazione a rotazione spalmata su due anni. L’azienda dichiara infatti di aver perso 700mila euro a causa dello sciopero e del blocco della produzione. Si parla anche di un aumento salariale ma si esclude di applicare il contratto nazionale. Questa apertura dopo 40 giorni di lotta si rivelerà l’ennesima presa in giro.
29 Giugno: viene siglato un pre-accordo in Prefettura che prevede il riaffidamento dell’appalto alla Fast Service che verrà acquisita dalla Eco Servizi.
10 Luglio: in Prefettura le parti dichiarano di voler raggiungere un accordo sulla base delle condizioni decise il 26 Giugno.
11 Luglio: Stefano Malafina, presidente della Eco Servizi, richiede un incontro urgente ai sindacati per siglare l’accordo, ma muore in un incidente automobilistico durante il tragitto.
12 Luglio: il cugino della vittima, che verrà nominato nuovo presidente, chiede il rispetto del lutto, lo slittamento della trattativa al 22 Luglio e la sospensione del blocco del crumiraggio.
14 Luglio: nonostante i lavoratori abbiano accettato la tregua e il rinvio della trattativa con un’azione a sorpresa la questura di Milano sgombera con un ingente schieramento di celerini e Digos il presidio. Gran parte del materiale viene sequestrato e vengono fatti entrare a lavorare 30 nuovi crumiri.
18 Luglio: gli operai decidono di interrompere lo sciopero e ripresentarsi al lavoro dal momento che nessuno di loro risulta essere stato licenziato. Tutti i 55 operai entrano nel piazzale dell’azienda e attendono disposizioni dalla proprietà. Il proprietario della DIELLE Di Cataldo reagisce minacciando gli operai e chiama la polizia. Otto camionette arrivano dopo 2 ore e, dopo aver identificato gli operai, li scortano fuori dalla ditta. La DIELLE sostiene di aver recesso l’appalto dalla Fast Service già dal 5 Giugno e quindi di non aver alcun vincolo verso gli operai della cooperativa nonostante il 26 giugno in prefettura essa risultasse ancora come controparte.