SABATO 14 MAGGIO ALLE ORE 16:30 IN PIAZZA VIGILI DEL FUOCO (ZONA RUBATTINO) PRESENTAZIONE DEL BOLLETTINO DELLA RETE TANTA SALUTE
14 maggio: presentazione bollettino della rete “Tanta Salute”
PER UN 1 MAGGIO INTERNAZIONALISTA E DI CLASSE
Intervento al corteo di Milano del 1 maggio:
PER UN 1 MAGGIO INTERNAZIONALISTA E DI CLASSE
L’Italia è in guerra! Una guerra che ha le cause in una crisi economica, politica, sociale ed ambientale del sistema capitalistico.
Ci troviamo di fronte ad un capitalismo che va verso la catastrofe.
Le ragioni della guerra in Ucraina non nascono oggi. Sono il frutto di decennali conflitti interimperialisti. Sono il frutto dell’espansione della NATO, della politica economica dei poli imperialisti USA e Unione Europea in testa.
I proletari, i lavoratori in queste guerre non hanno nulla da guadagnare. La guerra è contro i nostri interessi di lavoratrici e lavoratori.
Per questo dobbiamo a partire dall’opposizione al Governo italiano, Governo Draghi, Governo frutto di un patto corporativo tra padronato e partiti, Governo espressione degli interessi delle strutture sovranazionali europee e del grande capitale
Dire NO all’invio di armi allo Stato ucraino
Dire NO all’escalation militare. Noi non vogliamo una terza guerra mondiale.
Non dimentichiamo che quella in Ucraina non è l’unica guerra in corso. Che l’Italia è presente in 40 missioni militari all’estero, seconda solo agli USA. Che continua una politica neo-coloniale delle potenze dell’Unione Europea in altri paesi del mondo come quella italiana e francese in Africa con le gravi conseguenze sull’immigrazione. Immigrazione dovuta alla guerra, alla povertà, allo sfruttamento economico…
Imporre il ritiro delle truppe italiane dalle missioni di guerra all’estero.
L’organizzazione sovranazionale politica e militare NATO è uno strumento offensivo atto alla guerra.
Imponiamo le parole d’ordine: FUORI LA NATO DALL’ITALIA – FUORI L’ITALIA DALLA NATO
Allo stesso tempo dobbiamo da subito dire NO all’Esercito Europeo.
Dobbiamo far vivere questi obiettivi nelle lotte quotidiane, nelle mobilitazioni sul lavoro, sulla casa, sulla sanità, sull’ambiente… nei nostri territori che subiscono anche loro una continua militarizzazione. Essere capaci di intaccare la macchina della guerra; sono sui nostri territori le aziende che producono armi, sistemi informatici integrati agli strumenti militari, la presenza e i collegamenti tra aziende e università per fini bellici, la presenza nelle nostre strade dei militari con l’operazione “strade sicure” (militari utilizzati ad esempio per reprimere la lotta popolare in Val Susa).
Contrastare la propaganda di guerra.
Propaganda che si regge attraverso l’imposizione di uno stato di emergenza permanente.
Stato di emergenza per la pandemia e ora nuovo stato di emergenza per la guerra.
In questo stato di emergenza permanente che concede poteri illimitati all’Esecutivo, al Governo, che svuota di ogni valenza il Parlamento, si impone il continuo aumento di soldi pubblici per le spese militari. Lo chiede la NATO, lo chiede l’Unione Europea. Aumentare le spese militari al 2% del PIL significa sottrarre risorse pubbliche per gli ospedali, per la sanità, per la scuola, per un welfare alle persone più deboli… Si decide in segreto quante e quali armi inviare in Ucraina. Si impone attraverso decreti del Presidente del Consiglio la gestione della pandemia nel rispetto prima degli interessi delle multinazionali farmaceutiche e poi della salute delle persone e in particolare dei lavoratori.
Si giustificano scelte politiche e sociali di parte come nell’utilizzo dei miliardi del PNRR in arrivo dall’Unione Europea. Chiamiamo questa economia di guerra.
Dall’inizio della pandemia il tasso di occupazione è sceso di molto e il lavoro femminile è quello che è stato più colpito. Aumenta la povertà ad oltre 5 milioni di famiglie, crescono i lavoratori poveri anche se occupati. Si continua a licenziare; viene sostituito lavoro stabile con lavoro precario; aumentano i contratti a termine e interinali.
I nostri salari (salario diretto ed indiretto) non tengono il continuo aumento dell’inflazione; il carovita è evidente a tutti. C’è un aumento della disoccupazione che ha come contro altare un aumento della giornata lavorativa, dei ritmi di lavoro, dello sfruttamento di chi lavora.
Il 1 maggio è una data simbolo per la nostra classe lavoratrice in tutto il mondo. E’ la conquista nella storica battaglia per le 8 ore.
Questa conquista è stata messa in discussione dai padroni, dai loro governi, dallo sviluppo di un sistema produttivo che vuole imporci lo sfruttamento del lavoro salariato per l’intera giornata, per 365 giorni all’anno.
Oggi dobbiamo rivendicare con forza la riduzione della giornata lavorativa e riattualizzare le parole d’ordine: lavorare meno – lavorare tutti. E imporre aumenti salariali per tutti.
All’attacco alle condizioni proletarie, contro l’emergenza sociale, contro i piani governativi e confindustriali, diventa urgente e necessario trovare un terreno comune di unità delle lotte.
Le lotte che vengono condotte sul lavoro, per la casa, nelle scuole, contro le discriminazioni verso i lavoratori immigrati, sui territori… devono ritrovare un comune intento: UN FRONTE DI CLASSE.
Un fronte di classe che sappia sviluppare forme concrete di solidarietà; che sappia sviluppare un percorso in un’ottica di “contropotere”, di affermazione di un punto di vista “altro” di classe rispetto a quello dello Stato e del capitale.
La scadenza importante dello sciopero generale del 20 maggio, contro la guerra e contro il governo Draghi deve essere un’occasione che ci trova insieme nella costruzione e affermazione comune dei nostri obbiettivi.
Sui cartelli nelle lotte per le 8 ore era scritta la frase che chiedeva la riduzione della giornata lavorativa ma anche quella per la fine dello sfruttamento del lavoro salariato… è in questa prospettiva che siamo qui oggi. Vogliamo ricordare tutte la donne e gli uomini che sono usciti di casa per recarsi al lavoro e non hanno più fatto ritorno. Vogliamo infine ricordare Lorenzo e Giuseppe, studenti morti nell’alternanza scuola-lavoro.
VIVA IL 1 MAGGIO!
Panetteria Occupata
primo maggio di lotta anticapitalista e internazionalista
PRIMO MAGGIO MANIFESTAZIONE PIAZZA COSTANTINO/VIA PADOVA ORE 14:30
22 aprile: sosteniamo Vincenzo
Il 20 gennaio 2022 si è svolta la prima udienza presso la Corte di Giustizia Europea (CDGE) in Lussemburgo e ha parlato la difesa. il 31 marzo 2022 si è espressa l’accusa. Entro l’estate è atteso il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea sul MAE (Mandato di Arresto Europeo) a cui seguirà la decisione della Cassazione francese.
Ormai siamo quasi alla conclusione dell'”affaire Vincenzo Vecchi”: una storia di lotta e ribellione che comincia durante le non molto lontane giornate del G8 di Genova del 2001 e nella repressione che ne è seguita . Questa sentenza farà prassi giuridica e inciderà su tutti coloro che si oppongono e si opporranno al sistema capitalista la cui disumanità e ingiustizia è sempre più una palese evidenza.
Venerdì 22 aprile alla Panetteria Occupata – Milano
dalle ore 19 aperitivo a buffet
alle ore 20:30 interventi e dibattito
9 aprile: presentazione opuscolo “PER LA PALESTINA”
SABATO 9 APRILE DALLE ORE 17:30 PRESENTAZIONE DELL’OPUSCOLO “PER LA PALESTINA”
Un contributo per sviluppare una discussione sulla resistenza del popolo palestinese contro il progetto sionista di colonizzazione della Palestina e sulla situazione in Medio Oriente per comprendere la posizione dei vari attori di questo teatro di guerra e il ruolo del sionismo sia a livello internazionale sia nel nostro paese.
Saranno presenti – e anche online – compagne e compagni del Collettivo per la Palestina, ed il compagno palestinese Younis Kutaiba
Al termine è prevista una spaghettata
8 aprile: La guerra vicino casa cosa succede in Ucraina?
VENERDI 8 APRILE DALLE ORE 21
La guerra vicino casa cosa succede in Ucraina?
e successivo dibattito con Mario Pietri
esperto in materia, collaboratore di Radio Onda d’Urto e curatore del canale telegram di informazione geopolitica Mondo Multipolare
2 aprile: manifestazione contro le politiche guerrafondaie dell’ENI e contro tutte le guerre
31 marzo: Documenti per tutt*
Documenti per tutt*, repressione per nessun*! – assemblea
Il 20 marzo in Via Siusi 12 si è tenuta l’assemblea per costruire a Milano una mobilitazione nella giornata nazionale di lotta del 31 marzo 2022.
Documenti per tutt*, repressione per nessun*!
Diversi interventi per affermare la volonta ché il 31 marzo saremo in piazza in tante città italiane: contro i decreti sicurezza, contro lo sfruttamento, il razzismo e il ricatto del permesso di soggiorno!
A MILANO 31 MARZO DALLE OR 9:30 ALL’UFFICIO IMMIGRAZIONE VIA MONTEBELLO (MM TURATI)
Gli interventi dell’assemblea:
– introduzione CiSiamo – CiSiamo 1 – CiSiamo 2 – CiSiamo 3 – Campagne in lotta 1
– Campagne in lotta 2 – CiSiamo – un compagno tunisino
– Punto di Rottura contro i CPR – una compagna di Milano – Comitati di lotta per la casa – una attivista antirazzista – Mai più lager No ai CPR 1 – Mai più lager No ai CPR 2
– Panetteria Occupata – una compagna di Treviglio – conclusioni CiSiamo per lancio iniziativa del 31 marzo
20 marzo: assemblea in vista della mobilitazione “Documenti per tutte/i”
IL 20 MARZO DALLE ORE 11:00 IN VIA SIUSI a MILANO
ASSEMBLEA DI CONFRONTO E ORGANIZZAZIONE
APPELLO PER UNA LOTTA DI EGUAGLIANZA
DOCUMENTI PER TUTTE/I SENZA DISCRIMINAZIONE
Ai nostri fratelli e sorelle allontanate/i dalle loro terre e dalle loro famiglie dal disastroso saccheggio colonialista.
A nostri fratelli e sorelle della diaspora che qui svolgono i lavori più duri e peggio pagati e che vivono in condizioni inumane.
Il ricatto dei documenti ci costringe, più di altri, a questa vita miserabile dove solo i padroni ci guadagnano. Ci usano e ci gettano a loro piacimento.
Siamo lavoratori e lavoratrici, mandiamo avanti i cantieri e i magazzini, siamo riders e facchini, puliamo uffici e hotel, mandiamo avanti le cucine, accudiamo bambini ed anziani e ci spezziamo la schiena in campagna.
È ora di unirci, di far sentire la nostra voce che è la stessa di tutte/i le
lavoratrici e lavoratori sfruttate/i, di mettere fine alle discriminazioni e ai ricatti.
Le nostre rivendicazioni sono chiare:
• permesso di soggiorno incondizionato per tutte/i, non legato al
contratto di lavoro né alla residenza;
• cittadinanza per tutte/i le/i bambine/i nate/i in Italia:
• abolizione di tutti i decreti sicurezza;
• fine degli abusi e dei lunghi tempi di attesa nelle questure;
• azzeramento dei costi dei permessi;
• chiusura dei centri di detenzione (CPR) e fine dei rimpatri;
• permesso di soggiorno valido in tutta l’Unione Europea.
Per questo chiamiamo ad una giornata di mobilitazione diffusa su tutto il territorio nazionale per il 31 marzo 2022.
Facciamo appello a tutte le forze, gruppi, movimenti studenteschi, associazioni e organizzazioni che hanno a cuore gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici, che lottano contro il razzismo, lo sfruttamento, la precarietà, che non sopportano discriminazioni e ricatti, ad unirsi per discutere e prepararsi ad un percorso di lotta.
INSIEME POSSIAMO COSTRUIRE A MILANO UN PUNTO DI FORZA,
PER QUESTO CHIAMIAMO AD UNA
ASSEMBLEA DI CONFRONTO E ORGANIZZAZIONE
IL 20 MARZO DALLE ORE 11:00 IN VIA SIUSI
Ci Siamo – Rete Solidale
cisiamoretemilano@gmail.com