SABATO 26 NOVEMBRE DALLE ORE 18:30 PRESENTAZIONE DEL PROGETTO 20K DA PARTE DI ALCUN* ATTIVIST* DA VENTIMIGLIA
CENA SOLIDALE A SOSTEGNO DI PROGETTO 20K
vedi le iniziative a Milano dal 21 novembre al 5 dicembre di Progetto 20K
SABATO 26 NOVEMBRE DALLE ORE 18:30 PRESENTAZIONE DEL PROGETTO 20K DA PARTE DI ALCUN* ATTIVIST* DA VENTIMIGLIA
CENA SOLIDALE A SOSTEGNO DI PROGETTO 20K
vedi le iniziative a Milano dal 21 novembre al 5 dicembre di Progetto 20K
VENERDI 25 NOVEMBRE DALLE ORE 20:30 PRESENTIAMO CON L’AUTORE DAVIDE PINARDI IL LIBRO
Nel giugno del 1910 Lenin abbandona precipitosamente Parigi e parte per Capri. Vuole raggiungere Maksim Gor’kij che, circondato da una corte dei miracoli composta da intellettuali e artisti, da tempo vive sull’isola frequentata allora da teste coronate e stelle della Belle Epoque. I motivi di quella partenza fino a oggi non erano mai stati chiariti: non vi erano infatti ragioni di salute, cause politiche, moventi finanziari o familiari che potessero giustificare quell’improvviso trasferimento nell’arcipelago campano. Attraverso questo saggio romanzesco, o forse romanzo-verità, ne scopriamo finalmente le ragioni …
Il 17 marzo 2022 attraverso un comunicato, il movimento dei prigionieri palestinesi inaspriva la lotta contro la decisione della direzione carceraria sionista di annullare tutti gli accordi con il movimento, in ritorsione all’evasione di sei palestinesi dal carcere di massima sicurezza e denunciando sia l’uso continuo dell’isolamento carcerario, che quello della violenza e tortura, anche collettive, da parte dei reparti speciali sionisti con irruzioni quasi quotidiane nelle diverse celle.
Lo stesso movimento sostiene e appoggia la lotta dei prigionieri in detenzione amministrativa, cioè sottoposti alla pratica ereditata dal colonialismo inglese, attraverso la quale si viene incarcerati senza dover fornire prova delle accuse, senza processo e per un tempo indefinito. Unitariamente e sotto lo slogan “la nostra decisione è libertà”, dall’inizio del gennaio 2022, hanno effettuato in diversi periodi un boicottaggio totale di tutti i procedimenti giudiziari relativi alla detenzione amministrativa, non riconoscendo né legittimando con questa azione, i tribunali sionisti d’occupazione.
Successivamente il 25 settembre 30 prigionieri in regime di detenzione amministrativa iniziano uno sciopero della fame, al quale il 9 ottobre scorso si uniscono altri 20 prigionieri, sciopero sospeso dopo aver ottenuto alcune delle loro rivendicazioni mentre proseguono altre forme di lotta.
Nonostante l’occupazione, il razzismo e l’apartheid mirino allo svuotamento della Terra di Palestina dalla presenza di popolazione autoctona con rappresaglie, eccidi, torture, nonostante la pianificazione scientifica del contenimento di ogni forma di dissenso (va ricordato che tali sistemi vengono “esportati” come fossero caciotte dato che i sionisti organizzano fiere/esposizioni di prodotti militari visitate dagli esperti di tutto il mondo), abbiamo davanti un popolo che si batte in diverse forme contro un esercito agguerrito.
I prigionieri sono quindi parte attiva della lotta di un popolo che si rifiuta di essere diviso e isolato, come esemplare è la figura del compagno George I. Abdallah, comunista libanese e militante prima del FPLP (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina) e successivamente delle FARL (Frazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi) che si è sempre battuto per la liberazione delle masse popolari arabe e palestinesi. Sempre solidale verso i prigionieri palestinesi e non solo, ha partecipato ai vari scioperi della fame, ha espresso la sua vicinanza alle lotte sociali in Francia, riaffermando la sua identità di comunista e di combattente. Per questo i vari governi francesi succedutisi in questi anni si sono sempre opposti alla sua liberazione.
Anche in Italia esistono strutture carcerarie definite di Alta Sicurezza, dove sono rinchiusi da anni prigionieri politici (alcuni da più di 40 anni) che continuano a resistere e da oltre 17 anni i militanti comunisti Nadia Lioce, Marco Mezzasalma e Roberto Morandi sono sottoposti al 41bis, introdotto nel 1986 con la legge Gozzini, un sistema che serve ad isolare completamente il detenuto dall’esterno (un ora di colloquio mensile con vetro divisorio e nessuna corrispondenza). Un regime carcerario di annientamento, studiato per provocare danni fisici e mentali tramite la tecnica della deprivazione sensoriale, una sorta di condanna alla morte politica e sociale. Dal maggio scorso questo regime speciale è stato applicato anche ad Alfredo Cospito che dallo scorso 20 ottobre ha iniziato uno sciopero della fame ad oltranza. In solidarietà alla lotta di Alfredo, altri due anarchici prigionieri, Juan Sorroche, detenuto nella Sezione Alta Sicurezza 2 del carcere di Terni, e Ivan Alocco, detenuto nel carcere di Villepinte in Francia, hanno iniziato uno sciopero della fame rispettivamente dal 25 e dal 27 ottobre.
Con il presidio del 19 novembre prossimo vogliamo dare voce e sostegno a tutte queste lotte sviluppando solidarietà concreta, in un momento in cui abbiamo davanti una crisi sociale, energetica ed ambientale a livello mondiale e siamo nel pieno di una guerra imperialista.
Sarà presentato sabato 12 novembre alle ore 18:30 alla Panetteria Occupata (via Conte Rosso 20 Milano) Le fragili alleanze. Militanti politici e classi popolari a Napoli (1962-1976), con l’autore Luca Rossomando.
Il libro racconta la stagione di alleanze, solidarietà e conflitti sviluppatasi a Napoli tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, sulla spinta dei mutamenti e delle mobilitazioni che investono nello stesso periodo l’Italia e il mondo; un percorso capace di incrinare le barriere sociali allora esistenti, avviato da studenti e intellettuali per poi espandersi verso strati sociali fino a quel momento estranei a esperienze autonome di organizzazione sindacale e politica.
A seguire cena
Venerdì 04 novembre dalle ore 20.30
GENOVA 2001 / PARIGI 2022
Il prossimo 29 novembre ci sarà una nuova udienza a Parigi, in merito al procedimento di “Mandato d’Arresto Europeo” (M.A.E.) aperto nei confronti di Vincenzo Vecchi, che prevede il suo trasferimento nelle carceri italiane, a vent’anni dal G8 di Genova 2001.
Ultimo a mancare all’appello della vendetta di Stato per quelle giornate di rivolta, Vincenzo si trova attualmente libero in Francia, grazie alla solidarietà cresciuta dopo il suo arresto.
Invitiamo tutti e tutte coloro che hanno partecipato al corteo per Vincenzo dello scorso 08 ottobre – o che avrebbero voluto farlo – ad un incontro con alcuni ospiti in arrivo da Rochefort En Terre. Sarà l’occasione per conoscere il Comité de Soutien à Vincenzo, per parlare di solidarietà, e per fare con loro il punto sulla situazione di Vincenzo e del suo mandato d’arresto.
Sarà anche l’occasione per parlare delle prossime mobilitazioni sotto il consolato francese.
NÉ PRIGIONE, NÉ ESTRADIZIONE VINCENZO LIBERO, LIBERI/E TUTTI/E!
https://www.sosteniamovincenzo.org – info@sosteniamovincenzo.org
VENERDÌ 28 OTTOBRE all’ANPI CRESCENZAGO dalle ORE 20,30
a 40 anni dalla strage di Sabra e Shatila, proiezione del film-doc “Massaker” dei registi Lokman Slim and Monika Borgmann (2004).
Parteciperà e racconterà del suo viaggio un compagno di recente tornato da Sabra e Chatila.
È un importante documento sul massacro di Sabra e Shatila, eccidio compiuto dalle Falangi libanesi e dall’Esercito del Libano del Sud, con la complicità di quello israeliano, che costò la vita a circa 3000 palestinesi. La strage avvenne fra le 6 del mattino del 16 e le 8 del 18 settembre 1982 – precisamente 40 anni fa – nel quartiere di Sabra e nel campo profughi di Shatila, entrambi alla periferia ovest di Beirut. La strage scosse il mondo intero, scatenando indignazione e proteste. Tuttavia gli assassini restarono impuniti.
Massaker riesce oggi a restituire il ritratto psico-politico di sei degli autori di uno dei casi più gravi di pulizia etnica in Medio Oriente. Il film documentario esplora il fenomeno della violenza collettiva indagando le inclinazioni mentali degli assassini, e mostrando come un preciso ambiente politico abbia nutrito la loro violenza e continuato a proteggerli tanto dalla giustizia penale quanto dall’umano sentimento del rimorso.
Purtroppo 40 anni non sono serviti a migliore la situazione. I palestinesi continuano a morire, dimenticati dai media. Ricordiamo che solo recentemente lo Stato sionista con un’indagine di Amnesty International è stato proclamato “Stato di apartheid” e che le “Nuove norme per gli stranieri in Cisgiordania” recentemente emanate, aggravano ulteriormente la politica di repressione razziale nei confronti del popolo palestinese. Lo Stato sionista, mentre con una mano reprimere ed emargina, con l’altra tenta di salvare la sua immagine davanti all’opinione pubblica italiana, per esempio attraverso manifestazioni sportive (“amichevole” della Roma a Tel Aviv a luglio), o collaborazioni italo-israeliane in campo scientifico, ingegneristico e militare.
L’ipocrisia viene ricambiata quando, per esempio, forze politiche italiane propongono di dare nomi sionisti a luoghi pubblici. A Milano il capogruppo di Forza Italia ha consegnato una mozione con la quale chiede al Consiglio milanese di intitolare il ponte di Crescenzago (quello della Madonna della Liberazione dal nazifascismo) al sionista Ben Gurion. Ricordiamo che costui fu uno dei fondatori dell’autoproclamato Stato di Israele e sostenne, pianificò e attuò a suon di bombe la cacciata dei palestinesi dalle loro terre. Se dopo 73 anni il popolo palestinese continua a resistere, noi abbiamo il compito di ricordare bene i fatti e di sostenere chi lotta per la libertà dal colonialismo sionista e da ogni forma di oppressione.
L’iniziativa di venerdì 28 ottobre è promossa in collaborazione con Anpi Crescenzago (Piazza Costantino-MI)
CAMPAGNA per il NO AL PONTE BEN GURION
L’udienza della Cassazioni a Parigi ha rinviato il giudizio sulla richiesta di estradizione di Vincenzo al 29 novembre. In attesa teniamo alta la mobilitazione e la solidarietà a Vincenzo ed a tutte/i i compagni prigionieri. Riportiamo due interventi fatti durante il corteo a Milano di sabato 8 ottobre. Il primo della Panetteria Occupata che parte dal filo rosso che lega Genova alla resistenza del popolo Palestinese….passando attraverso carovita, guerra…
il secondo della “Rete Tanta Salute a Tutti” che ripone l’attenzione sul tema della sanità…
Domenica 16 Ottobre ore 16.00
EMIGRAZIONI DELLE DONNE
RAGIONI GEOPOLITICHE, TRATTA, DETENZIONE, SEX WORK, ASPETTI SANITARI
Ne parliamo con una compagna di Campagne in Lotta, partendo dalle esperie nei campi del foggiano
a seguire APERITIVO a sostegno delle attività della consultoria
A cura della CONSULTORIA AUTOGESTITA
https://consultoriautogestita.wordpress.com
Pubblichiamo l’appello dell’Assemblea di sostegno a Vincenzo. Sosteniamo e partecipiamo alle iniziative che si terranno in questi giorni a ed al corteo di Milano dell’8 ottobre in vista dell’udienza a Parigi che potrebbe decidere se estradare Vincenzo in Italia:
GENOVA 2001 / PARIGI 2022
A PIÙ DI VENT’ANNI DAL G8 DI GENOVA 2001,
SI DECIDONO A PARIGI LE SORTI DI VINCENZO VECCHI
ricercato in Italia per aver manifestato la sua opposizione ai grandi della Terra, condannato nel 2012 ad una pena tanto pesante quanto assurda, come è stato per tutti i condannati per Genova 2001
catturato in Francia nell’agosto 2019 dopo dieci anni di processi e quasi altrettanti di latitanza, Vincenzo si trova attualmente libero grazie alla mobilitazione solidale cresciuta in Francia al momento del suo arresto
dopo alcune sentenze positive dei tribunali francesi, che hanno rigettato il reato di devastazione e saccheggio utilizzato dai giudici italiani, una sentenza della corte di giustizia europea rischia ora di ribaltare la decisione francese di non estradare Vincenzo
per questo la sua libertà è di nuovo in pericolo e i comitati di solidarietà sono tornati per le strade
il prossimo 11 ottobre la corte di cassazione di Parigi prenderà una decisione che potrebbe essere quella definitiva
come familiari, amici e compagni di Vincenzo
INVITIAMO CHIUNQUE POSSA E VOGLIA FARLO A MOBILITARSI ANCHE IN ITALIA
DAL PROSSIMO 1º OTTOBRE
IN OGNI MANIERA, ANCHE SOLO CON UN PRESIDIO, UN VOLANTINAGGIO, UNO STRISCIONE, UN DISEGNO O UNA SCRITTA SU UN MURO
(se puoi, comunicaci quanto hai intenzione di fare e, se possibile, inviaci immagini da condividere con i comitati francesi, a questo contatto: info@sosteniamovincenzo.org)
IN VISTA DI UN
CORTEO A MILANO SABATO 8 OTTOBRE
ORE 15,00 P.TA GENOVA
per sostenere che le ragioni di chi allora scese per le strade di Genova sono oggi ancora più giuste ed urgenti
per ribadire che i governanti non vanno lasciati tranquilli mentre devastano e saccheggiano il pianeta su cui viviamo
per protestare contro una giustizia europea ostaggio degli interessi commerciali e militari
per ricordare che il carcere non è una soluzione ma un problema
NESSUNA ESTRADIZIONE, NESSUNA PRIGIONE!
VINCENZO LIBERO, LIBERI/E TUTTI/E!
Assemblea di sostegno a Vincenzo, 18 settembre, Milano
(per i prossimi appuntamenti vedi www.sosteniamovincenzo.org)